Conte bis, discorso alla Camera del neo premier Conte bis, discorso alla Camera del neo premier

Conte, le infinite promesse: cambiare il patto di stabilità, meno tasse, asili nido gratis, no trivelle, acqua pubblica…

Conte bis, discorso alla Camera del neo premier
Il premier Conte in Aula alla Camera

ROMA – L’applauso più caloroso della Camera Giuseppe Conte l’ha preso quando ha difeso le neo ministre Bellanova e De Micheli, oggetto di beceri apprezzamenti social per come si presentano e si vestono. Del resto il premier al secondo tentativo, chiamato a chiedere la fiducia per il Conte bis alla Camera aveva già annunciato un radicale cambio di stile e dei modi del nuovo esecutivo: “Useremo un lessico più consono e rispettoso, la nostra lingua sarà mite”.

“Cambiamo il patto di stabilità europeo”

Non sarà l’unica promessa sciorinata dall’ex avvocato del popolo (qui il testo integrale) trasformatosi in abilissimo surfista nel tempestoso mare della politica italiana. La più grossa è l’impegno, oseremmo dire storico, a cambiare il patto di stabilità europeo. “Vaste programme”, per restare in Europa. Dove forse qualcosa in più contiamo, ma non fino al punto di decidere per tutti su un tema decisivo come la sostenibilità delle manovre economiche e i bilanci degli Stati.

No aumento Iva, giù il cuneo fiscale

L’elenco delle promesse è lungo e assortito, come reperirà le risorse necessarie a mantenerle si vedrà, a parte poter contare, almeno per ora, su una spesa molto più contenuta per interessi sul debito (un bonus “automatico”, da spendere subito assicura il premier), per bloccare l’aumento dell’Iva e “avviare un alleggerimento del cuneo fiscale”.

Perché sulla spending review, citata ormai come una giaculatoria obbligata, tutti concordano che il fondo del barile è stato raschiato fino in fondo. E sull’altro tormentone del taglio delle tax expenditures, la matassa inestricabile di detrazioni e bonus fiscali vari, non dice chi o quale categoria e per quale cifra verrà penalizzato.

Revisione minima dei decreti sicurezza

Conte ha anche garantito che il taglio dei parlamentari sarà inserito nel primo calendario utile in Aula. E che verrà avviato un sistema di riforma del sistema di voto. “Rivedremo la disciplina in materia di sicurezza – ha detto Conte – alla luce delle osservazioni critiche formulate dal Presidente della Repubblica, il che significa recuperare, nella sostanza, la formulazione originaria del più recente decreto legge.

Concessioni autostradali, la parola “revoca” non è stata pronunciata

Un passaggio dell’intervento di Conte è stato dedicato alla questione concessioni autostradali. Scontato l’impegno a non fare sconti a nessuno sulle responsabilità per il crollo del Ponte Morandi, la parola revoca, indirizzata ai Benetton, non è stata pronunciata, sostituita da una solenne ma meno impegnativa “progressiva e inesorabile revisione di tutto il sistema” delle concessioni. 

“Green new deal”: un po’ Roosevelt un po’ Greta

L’esordio del discorso è stato dedicato alla promessa di più asili nido e gratis. Poi l’impegno caro ai 5 Stelle di varare finalmente una legge sull’acqua pubblica. Quindi l’annuncio più stentoreo, sempre rivolto alla claque grillina: nessuna autorizzazione a nuove concessioni per estrazione di idrocarburi. No trivella forever, in effetti. Come parte del più ambizioso piano di “green new deal”, un po’ Roosevelt un po’ Greta: “Ci adopereremo affinché la protezione dell’ambiente e delle biodiversità, e auspico anche dello sviluppo sostenibile, siano inseriti tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale”.

Piccolo è bello, ma anche no

A proposito della genericità del discorso del premier (non è il solo e gli va dato atto che quella appena nata in Parlamento è una strana e ibrida creatura) si può segnalare un riferimento, anche questo obbligato al pari del Mezzogiorno, alle piccole imprese: “Piccolo è bello. Ma il piccolo che è messo nelle condizioni di rafforzarsi, di crescere e di internazionalizzarsi è ancora più bello”. (fonte Ansa)

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