Dal “partito del Sud” al ministro del Sud? Sud, soldi e soldati: il centro destra si guasta il week-end

Pubblicato il 26 Luglio 2009 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA

Rino Gattuso: “Spero che il presidente ci faccia un regalo”. Più o meno lo stesso auspicio e richiesta di Gianfranco Miccichè: un “regalo dal presidente” che salvi la situazione in extremis. Gattuso è un giocatore, si rivolge al presidente del Milan perchè faccia qualche acquisto per rinforzare la squadra. Miccichè è un sicilianissimo esponente del Pdl ora e prima di Forza Italia che si rivolge al presidente del Consiglio perchè faccia qualche acquisto nel bilancio dello Stato per il Sud e il suo elettorato. Parlano entrambi di soldi e parlano alla stessa persona: Silvio Berlusconi. La differenza, l’unica, è che Gattuso non minaccia di fondare un “Milan due” mentre Miccichè minaccia di fare “il partito del Sud”. Dice: “Non saremmo noi ad andarcene, sarebbero loro a metterci fuori”.

Loro, i nordisti. La lega, Tremonti e tanti altri. Il “partito del Sud” sventolato da Miccichè e un bel gruppetto di altri “sudisti” del Pdl e della maggioranza sempre di destra sarebbe. Però diverso, la diversità consisterebbe nel dirottare al Sud le risorse che oggi il governo tiene chiuse nel cassetto o destina, direttamente o indirettamente solo al Nord.

Lo “sventolamento” non è stato accolto bene dalla gran parte del Pdl, soprattutto dal lato Forza Italia. Per Renato Brunetta si tratta di “un ricatto”. Più sensibili quelli di An, sindaco di Roma Alemanno in testa. I “sensibili” stanno pensando di risolvere la questione con un ministro in più, un “ministro per il Sud”. Un ministro forse si può fare, un ministro non si nega a nessuno.

Ma i soldi? Tremonti soldi non ne ha. Nonostante la spesa pubblica sia percentualmente aumentata in regime di crisi e calo di Pil o forse proprio per questo. Da quando Tremonti governa finanze ed economia, 35 miliardi di euro di nuova spesa pubblica hanno finanziato un rosario di piccole e grandi spese. Pare proprio non ce ne siano più. Peggio: il Sud che chiede soldi è il Sud che soldi dovrebbe cominciare a spenderne meno. Quattro miliardi di spesa sanitaria fuori budget vengono soprattutto dal Sud. A questo ritmo saranno dieci il prossimo anno. Insomma Tremonti i soldi al Sud dovrebbe chiederli, dal momento che le Regioni meridionali spendono in maniera “irresponsabile” contando sul fatto che lo Stato centrale poi ripiana. Fanno, non tanto sommessamente sapere dal Sud che: “senza soldi non si cantano messe”, neanche elettorali. No soldi, no voto: questo il motto del anscente “partito del Sud”. Che aggiunge: in fondo è quel che fa la Lega.

Lega che, in primissima persona, niente meno con Bossi ha fatto sapere di considerare soldi buttati quelli spesi per la missione militare in Afghanistan. Il ministro della Difesa La Russa e quello degli Esteri, prima che all’estero ci prendessero sul serio, hanno dovuto precisare: “Missione irrinunciabile”.

Sud, soldi e soldati: il centro destra al governo ha trovato il modo di guastarsi il week-end.