Dpcm 17 maggio: spettacoli massimo 1000 persone (all’aperto), 1 metro e mezzo in chiesa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Maggio 2020 - 18:51| Aggiornato il 18 Maggio 2020 OLTRE 6 MESI FA

Dpcm 17 maggio SCARICA PDF: spettacoli massimo 1000 persone, 1 metro e mezzo in chiesa

ROMA – Il premier Giuseppe Conte ha firmato il dpcm 17 maggio sulle riaperture da lunedì 18 maggio 2020.

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Per gli spettacoli all’aperto c’è un limite di mille persone. In chiesa la distanza minima sarà di un metro e mezzo.

Piscine riaperte dal 25, mentre restano chiusi i centri benessere. I centri estivi per i bambini aprono il 15 giugno.

Dpcm 17 maggio: le regole per teatri, concerti e cinema

Gli spettacoli nei teatri, sale da concerto, cinema possono riprendere dal 15 giugno “con posti a sedere preassegnati e distanziati”, nel rispetto della distanza di un metro per personale e spettatori. Lo prevede il nuovo dpcm.

Viene indicato un numero massimo di 1000 persone per spettacoli all’aperto; 200 persone per spettacoli al chiuso, per singola sala. Le regioni possono stabilire una diversa data in relazione al contagio. Resta il divieto quando ci sia assembramento e per sale da ballo e discoteche.

Distanziamento anche tra gli artisti, misurazione della febbre a maestranze e pubblico, con divieto di partecipazione per chi ha più di 37,5 gradi di febbre; uso obbligatorio della mascherina e niente vendita di cibo, quindi stop a pop corn e bibite. Sono alcune delle disposizioni previste dal 15 giugno per la riapertura di cinema, teatri, nonché per spettacoli e concerti.

Le regole sono fissate in uno degli allegati al dpcm firmato dal premier Conte e prevedono, tra l’altro, uso ove possibile di biglietti elettronici e limitazione dell’uso del contante, pulizia dei locali anche tra uno spettacolo e l’altro, mantenimento delle distanze personali anche nell’accesso ai servizi igienici.

Ecco le regole, fissate da uno degli allegati al dpcm firmato dal premier Conte: mantenimento del distanziamento interpersonale, anche tra gli artisti; misurazione della temperatura corporea agli spettatori, agli artisti, alle maestranze e a ogni altro lavoratore nel luogo dove si tiene lo spettacolo, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 gradi; utilizzo obbligatorio di mascherine anche di comunità per gli spettatori; utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori che operano in spazi condivisi e/o a contatto con il pubblico.

E ancora: adeguata periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici, anche tra i diversi spettacoli della giornata; adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria e rispetto delle raccomandazioni concernenti sistemi di ventilazione e di condizionamento; ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani; divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli.

Viene previsto anche l’utilizzo della segnaletica per far rispettare la distanza fisica di almeno 1 metro anche presso le biglietterie e gli sportelli informativi, nonché all’esterno dei luoghi dove si svolgono gli spettacoli; regolamentazione dell’utilizzo dei servizi igienici in maniera tale da prevedere sempre il distanziamento sociale nell’accesso; limitazione dell’utilizzo di pagamenti in contanti, ove possibile; vendita dei biglietti e controllo dell’accesso, ove possibile, con modalità telematiche, anche al fine di evitare aggregazioni presso le biglietterie e gli spazi di accesso alle strutture; comunicazione agli utenti, anche tramite l’utilizzo di video, delle misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire nei luoghi dove si svolge lo spettacolo.

Dpcm 17 maggio: dal 3 giugno viaggi senza obbligo di quarantena

Dal 3 giugno sparisce ogni limitazione – e non c’è più quarantena – per gli spostamenti all’estero verso gli Stati dell’Unione europea e dell’area Schengen, la Gran Bretagna, Andorra e il Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano. Restano vietati gli spostamenti per altri Paesi, “salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Lo prevede il dpcm sulle aperture.

Piscine riaperte il 25 maggio

Dal 25 maggio potranno riaprire anche le piscine, ma le Regioni potranno anticipare o posticipare le aperture. E’ quanto prevede il Dpcm firmato da Giuseppe Conte con il quale vengono stabilite una serie di regole per l’utilizzo degli impianti. Tra queste, l’obbligo di disinfettare sdraio, lettini e ombrelloni ad ogni cambio di persona o nucleo familiare, la possibilità di misurare la temperatura a tutti, una ‘densità di affollamento’ in vasca calcolata con un indice di “7 mq di superficie a persona”. Stesso spazio deve essere garantito nelle aree solarium.

In chiesa distanza di un metro e mezzo

“Per la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo, il presente Protocollo ha per oggetto le necessarie misure di sicurezza, cui ottemperare con cura, nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2”.

Cosi’ nell’allegato al dpcm, riguardo al protocollo con la Conferenza Episcopale Italiana circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo. “L’accesso individuale ai luoghi di culto – si legge – si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato.

Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale.

L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che – indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento – favoriscono – si legge ancora – l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.

Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche”.

Ed ancora: “Per favorire un accesso ordinato, durante il quale andrà rispettata la distanza di sicurezza pari almeno 1,5 metro, si utilizzino, ove presenti, più ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati all’entrata da quelli riservati all’uscita. Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate”.

“Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine”. Cosi’ nell’allegato al dpcm, riguardo. il protocollo con la Conferenza Episcopale Italiana circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo”.

“Venga ricordato ai fedeli – si legge – che non è consentito accedere al luogo della celebrazione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C”. “Venga altresì ricordato ai fedeli che non è consentito l’accesso al luogo della celebrazione a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti.

Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente. Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti. I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica.

Si abbia, inoltre, cura di favorire il ricambio dell’aria Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, vengano accuratamente disinfettati. Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa”.

Inoltre “per favorire il rispetto delle norme di distanziamento è necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in presbiterio.  

Può essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro. Tra i riti preparatori alla Comunione si continui a omettere lo scambio del segno della pace”.

Infine:  “La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli”.

“I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria. Per ragioni igienico-sanitarie, non è opportuno – si legge ancora – che nei luoghi destinati ai fedeli siano presenti sussidi per i canti o di altro tipo. Le eventuali offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo. Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanza.

Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanziamento e all’uso di idonei dispositivi di protezione personale si applica anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica o inserite in essa: Battesimo, Matrimonio, Unzione degli infermi ed Esequie”.

Infine: “Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina”.

All’ingresso di ogni chiesa sarà affisso un manifesto con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno mancare: – il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza dell’edificio; – il divieto di ingresso per chi presenta sintomi influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5° C o è stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti; – l’obbligo di rispettare sempre nell’accedere alla chiesa il mantenimento della distanza di sicurezza, l’osservanza di regole di igiene delle mani, l’uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una mascherina che copra naso e bocca”.

Ultimi suggerimenti: “Ove il luogo di culto non è idoneo al rispetto delle indicazioni del presente Protocollo, l’Ordinario del luogo può valutare la possibilità di celebrazioni all’aperto, assicurandone la dignità e il rispetto della normativa sanitaria. Si ricorda la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute.Si favoriscano le trasmissioni delle celebrazioni in modalità streaming per la fruizione di chi non può partecipare alla celebrazione eucaristica. Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta del 6 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente “Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo”.

Centri estivi dal 15 giugno

Riaprono dal 15 giugno i centri estivi dedicati ai bambini e agli adolescenti per le attività ludiche, ricreative, educative, anche non formali, all’aperto ma anche al chiuso. Lo prevede il nuovo dpcm sulle riaperture dopo il lockdown a causa dell’emergenza Coronavirus.

I bambini e i ragazzi vengono affidati agli operatori, suddivisi in fasce di età come stabilito dagli allegati che recepiscono anche l’intesa con le Regioni. Previste numerose norme igieniche (dal lavaggio delle mani, alla pulizia dei locali e dei servizi) e norme di sicurezza comprese entrate e uscite scaglionate.

Centri benessere ancora chiusi

Restano sospese le attività dei centri benessere, termali (con l’eccezione delle attività che rientrano nei livelli essenziali di assistenza), quelli culturali e sociali. Lo prevede il nuovo Dpcm che detta le regole per la Fase2.

Niente cortei: manifestazioni in forma statica

Tutti i cortei restano vietati a data da destinarsi. E’ quanto prevede il Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte nel quale, all’articolo 1 lettera i si afferma: “lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore”. (Fonti: Ansa e Agi)