Federalismo, Bossi: è risorgimento, tratta con Udc e Fli

Pubblicato il 10 Gennaio 2011 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi

La Lega lavora per mettere in sicurezza il federalismo, il vero ”risorgimento degli enti locali”, come lo definisce oggi Umberto Bossi. E le cose, secondo il senatur, sembrano volgere al meglio, visto che, dice ottimista, ”mi pare che il terreno sia positivo” con Casini e Fini, con i quali ”domani Calderoli tastera’ il terreno”. Il ministro della Semplificazione, in effetti, sta portando avanti una mediazione in modo che sul testo sia possibile ottenere un”’ampia maggioranza”.

Proprio per andare incontro alle richieste del Terzo Polo e del Pd, ma anche ai rilievi emersi dai vari soggetti sentiti prima della pausa natalizia nella bicamerale, Calderoli ha lavorato anche durante la pausa natalizia con i tecnici e domani presentera’ in una serie di riunioni un ‘nuovo testo’ sul fisco municipale, ai componenti della bicamerale di Fli, Udc e Api e ai relatori di maggioranza e opposizione, Enrico La Loggia (Pdl) e Massimo Barbolini (Pd). Mentre anche l’Anci chiede un incontro urgente con i ministri del Tesoro, Giulio Tremonti e della Semplificazione Calderoli proprio in considerazione delle possibili modifiche al testo.

Tra le novità che dovrebbero entrare nel decreto riformulato la compartecipazione dei Comuni all’Iva, una richiesta venuta dal finiano Mario Baldassarri, determinante in commissione, ancor più dopo che Helga Thaler dell’Svp ha fatto in qualche modo intuire quale sia il suo orientamento sul provvedimento evidenziando che ”la Lega è il vero alleato della Svp”. Per quanto riguarda l’Iva, è allo studio un meccanismo per consentire di individuare, partendo dalla provinciale, l’imposta comunale, un dato di complesso reperimento. Proprio per ovviare a questo problema in un primo tempo tra le ipotesi ventilate c’era stata quella di utilizzare l’Iva delle bollette, ma è stata poi accantonata perché avrebbe creato un problema con le aziende. Altra novità praticamente certa è quella dell’innalzamento di due o tre punti percentuali dell’aliquota della cedolare secca per i canoni liberi, che verrebbe portata al 22-23%. Quel 2-3% in più potrebbe essere detratto dall’affittuario.

Questo tipo di misura, tra l’altro, viene valutata positivamente dal Terzo Polo e dall’Udc in particolare che chiede misure che vadano incontro alle famiglie (anche non per forza il quoziente familiare, come ha detto oggi Pier Ferdinando Casini). Calderoli ha poi fatto sapere che ci sarà una stretta sui ”furbi della prima casa” e sull’accatastamento delle abitazioni abusive per chi non si mette in regola entro il prossimo mese. Verrà poi cambiata l’imposta sui trasferimenti di proprietà che passerà dal 4 al 2% per la prima casa e dal 10 all’8% per la seconda casa. Verrà riequilibrato il vantaggio che i Comuni turistici (dove è presente un alto tasso di seconde case) potrebbero avere dalla nuova imposta municipale. Non sembra destinata a entrare nel nuovo testo, invece, l’ipotesi di detrarre l’Ici dall’Irpef.

E lo stesso destino sembra avere la richiesta del Pd di modificare la base imponibile dell’Imu, l’imposta municipale unica, con un maggiore mix tra immobili e servizi. Tante, dunque, le novità sul piatto che dovrebbero entrare nel testo per andare incontro alla richieste delle opposizioni e rendere più sicuro il cammino del provvedimento, senza il quale, ha ribadito Calderoli ”se qualcosa va storto non ha più senso portare avanti la legislatura”.