Francesco Gangemi, da muratore disoccupato ad influencer politico su Facebook

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Settembre 2018 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Gangemi, da muratore disoccupato ad influencer politico su Facebook

Francesco Gangemi, da muratore disoccupato ad influencer politico su Facebook

TAURIANOVA (REGGIO CALABRIA) – Francesco Gangemi è un muratore disoccupato di 52 anni che vive a Taurianova (Reggio Calabria) con la pensione della madre, ma guadagna centinaia di euro al mese grazie alle sue pagine politiche su Facebook. Sono le pagine cosiddette “unofficial”, indipendenti: a lui, come a tanti altri che ne gestiscono di simili, non interessa uno o l’altro partito, ma pubblicare post che riscuotano interazioni, in modo da poterci guadagnare. Che poi queste frasi, per lo più brevi e gridate, poi davvero abbiano anche un effetto sul pensiero (e sul voto) delle persone a lui interessa poco.

Federico Fubini del Corriere della Sera ha incontrato Gangemi, senza lavoro dal 2011, che ha ricevuto (con ritardo), solo otto dei trenta mesi di cassa integrazione assegnatigli per legge. E che forse anche per questo non esita a dire, lui che sostiene di aver “comprato un diploma di geometra in Puglia”: “Lo Stato italiano io non lo riconosco”.

Così, con quelle due frasi postate su Facebook a caratteri cubitali ha imparato a fare quello che, in altre parti d’Italia e del mondo, sono chiamati a fare specialisti Seo profumatamente pagati. “Meno scrivi e più cammini. L’algoritmo di Facebook, quello che fa viaggiare i contenuti, è ignoto e anche abbastanza ignorante”, dice Gangemi.

Una delle sue pagine è “sputtaniamotutti.com”, che di recente è stata chiusa, forse, ipotizza Fubini, perché i partiti di opposizione lo avevano segnalato alla piattaforma e lui non era in regola dato che non lo si poteva riconoscere per nome quale gestore dei contenuti. Ma Gangemi ha già reagito lanciando un’altra pagina, “sputtaniamotutti3″.

Con queste pagine l’ex muratore il mese scorso ha generato quasi un milione e mezzo di interazioni su Facebook: più del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oltre il doppio del Pd e un triplo di Beppe Grillo. Con “sputtaniamotutti” ha raggiunto dieci milioni di lettori con un solo post.

Per arrivare a questi livelli ha capito di dover cavalcare l’onda populista favorevole al governo giallo-verde: “Vado da quella parte perché funziona. Se faccio un post a favore di Matteo Renzi al massimo ottengo un click, se scrivo contro gli immigrati viaggio molto di più. Siamo battelli a vela, cerchiamo di capire dove va il vento”.

Le sue preferenze politiche non c’entrano: “Alle elezioni volevo votare quelli di Casa Pound perché portavano la spesa a casa, poi però ho messo due schede bianche. Quanto agli stranieri, qui a Taurianova non creano problemi, vanno a lavorare la mattina presto e sono integrati: abbiamo anche una moschea a pochi chilometri da qua”.

Lui con questi post ci campa: un clic vale in media dieci centesimi. Lui grazie ai suoi slogan sposta lettori da Facebook ad un sito che si è fatto con WordPress dove ospita strisce di pubblicità che gli manda AdSense, il servizio pubblicitario di Google. Un terzo dei ricavi va a Gangemi, gli altri due terzi al colosso di Mountain View.

C’è solo una cosa, come ricorda Fubini: allinearsi al vento contribuisce ad accelerarlo. Così la “apoliticità” di Gangemi di fatto contribuisce a spostare voti. Un po’ quel che è accaduto, per esempio, negli Stati Uniti con l’elezione di Donald Trump.