“Giù le tasse”, parla Monti, sembra Berlusconi. Impegno o spot elettorale?

Giù le tasse: parla Monti, sembra sentir Silvio

ROMA – “Ridurre le tasse di un punto“, è l’obiettivo numero 1 del programma Monti. Sul documento/manifesto con cui il gabinetto del prof ha analizzato i suoi tredici mesi al governo e allo stesso tempo rilanciato la sua agenda c’è, il giorno dopo, l’ovvia repulsione della destra, ma anche, ed era meno scontato, una certa perplessità dei grandi giornali. Per Monti, finito l’ansiogeno 2012 dell’incubo spread, la situazione economica dell’anno entrante è più propizia per una diminuzione della pressione fiscale a partire dalle fasce più basse: intanto, però, la tassazione complessiva cresce grazie all’introduzione di nuovi tributi come la Tares sui rifiuti o l’Ivie sul mattone all’estero, e il peso dell’erario ha raggiunto il livello record del 45,3%. L’annuncio ad effetto suona un po’ come una promessa elettorale, uno spot pericolosamente affine a quelli di cui, unanimemente, Berlusconi è l’interprete più convincente. E meno affidabile.

Il quotidiano Libero affila i denti e spara ad alzo zero contro “Le balle fiscali” di Monti, snocciolando tutti i rincari 2013 su conti bancari, poste, autostrade, gas, aerei, rifiuti. Difficile seguire un giornale berlusconiano quando accusa il premier di occupare indebitamente spazi ma, fatta la tara, “Il gran moralista usa Palazzo Chigi per farsi lo spot”, spegne qualche entusiasmo sulla corsa  del professore a succedere a se stesso. Da Repubblica, Corriere della Sera, Sole 24 Ore non scrosciano applausi verso una delle misure più invocate e al contempo meno perseguibili stante la congiuntura. Repubblica ci fa il titolo di apertura ma l’occhiello sottostante contiene già il controcanto (“Ma la pressione fiscale cresce”) e all’interno si racconta l’entrata  in scena di tre nuovi balzelli.

Sul Corriere della Sera le parole del Capo dello Stato oscurano in prima pagina la promessa di Monti. Anzi, il quotidiano sottolinea l’inizio dell’offensiva mediatica del premier, riducendo inevitabilmente la sortita di Monti a messaggio elettorale di parte e, implicitamente, incrinandone non solo la reputazione superpartes ma anche l’aura di tecnico alieno da cedimenti propagandistici.  Sul Sole 24 Ore della riduzione delle tasse c’è posto in prima pagina in uno strapuntino in basso a destra: solo a pagina 7 i sette punti per la “salita” in politica tra cui, al primo posto, l’abbassamento delle tasse.

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