Lega, soldi russi. Si fa avanti il terzo uomo dell’hotel Metropol: “Sono io nonno Francesco”

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2019 - 21:55 OLTRE 6 MESI FA
Lega, soldi russi. Si fa avanti il terzo uomo dell'hotel Metropol: "Sono io nonno Francesco"

Nella foto Ansa, Gianluca Savoini a Villa Abamelek, residenza dell’ambasciatore russo, giugno 2018

MILANO – “Sono io nonno Francesco”. Così si è fatto avanti il terzo uomo dell’incontro all’hotel Metropol di Mosca, del 18 ottobre 2018, con Gianluca Savoini e l’avvocato Gianluca Meranda. E’ quello dell’audio pubblicato dal sito americano BuzzFeed e ora nelle mani della Procura di Milano che indaga sulla presunta trattativa sul petrolio, poi sfumata, che avrebbe dovuto portare fondi russi alla Lega.

Francesco di cognome fa Vannucci, ha 62 anni ed è di Suvereto, in provincia di Livorno. Ha lui stesso scritto in un messaggio Whatsapp all’Ansa di essere stato presente al meeting nell’albergo moscovita “in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l’avvocato Gianluca Meranda“, il legale romano che nei giorni scorsi era già venuto allo scoperto, e ha aggiunto: “Lo scopo dell’incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti di affari”.

Il professionista si è anche lasciato andare ad uno sfogo: “Sono profondamente dispiaciuto di essere indicato in modo a volte ironico, a volte opaco, con lo pseudonimo di nonno Francesco”. “Confido nella serietà della magistratura italiana nel capire le chiare dinamiche di questa vicenda”, ha aggiunto Francesco Vannucci, dicendosi anche profondamente rammaricato di dover mettere a rischio la privacy sua e della sua famiglia. Non ha voluto, però, rispondere alle domande dell’Ansa sui temi dell’incontro del Metropol.

Fonti investigative però non confermano né smentiscono che il nonno Francesco dell’audio sia proprio Vannucci. La sua identità, secondo quanto riporta l’AdnKronos, è stata prima smentita seccamente ai piani alti del Tribunale di Milano e poi da altri inquirenti “non confermata”. Gli investigatori invitano ad andarci con i piedi di piombo perché tutta la storia è alquanto scivolosa. Sarà la procura, nelle prossime ore, a chiarire questo ulteriore passaggio ed eventualmente a convocare Vannucci.

Una modalità, quella con cui Vannucci si è fatto vivo che ricalca quella di Meranda con il quotidiano la Repubblica. Così come per l’avvocato Meranda, anche Vannucci dovrebbe essere prima identificato e poi, dopo le necessarie verifiche per capire se fosse davvero tra le sei persone (c’erano anche tre russi) che hanno preso parte all’incontro, potrebbe essere convocato: non è noto se anche lui come persona informata sui fatti o indagato.

I nuovi interrogatori potrebbero contribuire alla ricostruzione quantomeno del contesto su cui gli uomini della Guardia di finanza stanno lavorando, anche grazie a documenti e foto acquisiti o da acquisire (in questi giorni si parla anche di un ulteriore audio). Insomma, con nuove audizioni e altri accertamenti si potrebbe capire di più su quanto accaduto nel lussuoso e storico albergo non molto distante dalla piazza Rossa: una trattativa, stando all’audio, che, secondo l’accusa, avrebbe potuto portare molto denaro nelle casse della Lega. Un affare che però non è mai andato in porto. (Fonti: Ansa, AdnKronos)