Sciopero della fame anti-Porcellum: dopo Giachetti staffetta di 25 parlamentari

Pubblicato il 8 Agosto 2012 - 21:11 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Giachetti (Foto Lapresse)

ROMA – Dopo Roberto Giachetti, deputato del Pd, ora altri 25 parlamentari di diversi partiti sono in sciopero della fame contro il Porcellum e per una nuova legge elettorale.

Giachetti ha portato avanti un digiuno di 35 giorni. Adesso è iniziata una staffetta che si dovrebbe concludere il 1° settembre.

All’iniziativa, presentata in una conferenza stampa alla Camera, aderiscono tra gli altri il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova, Ermete Realacci e Pierluigi Castagnetti (Pd), Enrico Costa (Pdl).

I 25 parlamentari, che si propongono di digiunare a turno, ognuno per 24 ore, consentiranno così a Giachetti di rimettersi ”in forze”, come spiega lui stesso in conferenza stampa, per riprendere la battaglia a settembre qualora ce ne fosse bisogno.

E’ vero che per settembre i componenti del Comitato ristretto per la legge elettorale hanno assicurato che ci sarà l’adozione di un testo base, ma ”non si sa mai…”. Bisogna essere pronti a ”continuare la battaglia”, dicono.

Per Giachetti, comunque, è già un risultato che ci sia stato l’appello ripetuto del presidente Napolitano alle forze politiche a fare una riforma e che si sia costituito un Comitato ristretto che ha consentito di spostare il dibattito sulla nuova legge elettorale dalle ”stanze private dei partiti” alle aule parlamentari.

Così ha deciso di passare il testimone a 25 parlamentari ‘bipartisan’ che volontariamente si sono offerti (tre dei quali, oltre Giachetti di estrazione radicale). Ma la ‘staffetta’ del digiuno, avverte il deputato del Pd, comincia anche su internet (”per ora hanno aderito in 100 al digiuno di 24 ore”).

Molti dei ‘digiunatori’ punterebbero ad un modello ben diverso da quello che si sta mettendo in cantiere, come ad esempio un ”maggioritario a doppio turno alla francese”, ma comunque quello di voltare pagina rispetto alla legge Calderoli sembra essere diventato ormai un imperativo ”almeno per un senso di lealtà nei confronti dell’opinione pubblica”, come sottolinea Benedetto Della Vedova.

Questa legge, osserva Beppe Giulietti (Misto-Art.21), ”altera la percezione della democrazia”. ”Bene cambiare il ‘Porcellum – incalza Giorgio Stracquadanio (ex Pdl-Misto) – anche se non sarà salvifico per le sorti del Paese”. ”Aderisco con convinzione al digiuno – afferma Paola Concia (Pd) – e poi si vedrà a settembre come continuare con la mobilitazione”.

Dall’8 agosto comincia a digiunare Della Vedova, poi proseguiranno nell’ordine: Realacci (Pd), Giulietti (Misto), Margiotta (Pd), Mecacci (Pd), Di Biagio (Fli), Bernardini (Pd-Radicali), Perina (Fli), Bobba (Pd), Buonfiglio (Misto), Castagnetti (Pd), Della Seta (Pd), Ferranti (Pd), Miotto (Pd), Viola (Pd), Moroni (Fli), Paglia (Fli), Recchia (Pd), Stracquadanio (Misto), Mario Pepe (PT), Costa (Pdl), Crosetto (Pdl), Concia (Pd), Raisi (Fli), Mogherini (Pd).

Bene dunque la mobilitazione bipartisan, anche se nella maggioranza c’è chi ricorda che il 21 dicembre del 2005, a votare quello che poi venne chiamato dallo stesso proponente Roberto Calderoli il ‘Porcellum’, furono 323 deputati di FI, AN, Udc e Lega, contro 6 ‘no’ e 6 astenuti. Il centrosinistra (Ds, Prc, Pdci, Verdi) non partecipò al voto.