Manovra, Bondi: “I tagli partiranno da Comitati nazionali e celebrazioni”

Pubblicato il 2 Giugno 2010 - 15:54 OLTRE 6 MESI FA

Sandro Bondi

Il Ministero dei beni culturali spende ogni anno 3 milioni di euro per finanziare i Comitati Nazionali per le Celebrazioni e le manifestazioni culturali, “una cifra eccessiva”. Lo sottolinea in una intervista a Il Foglio sui risparmi imposti alla cultura dalla manovra finanziaria il ministro dei beni culturali Sandro Bondi. Che propone di “abolire tutti i comitati esistenti, tranne i tre o quattro assolutamente indispensabili per le grandi celebrazioni”.

Nell’intervista, Bondi premette che per risparmiare i 10,7 milioni imposti al Mibac dalla finanziaria, pensa ad un sistema di tagli condivisi. “Vorrei studiare un meccanismo di finanziamenti degli enti pubblici”, dice, “fondato su criteri obiettivi”. Il ministro cita il caso dei Comitati Nazionali, per sfrondare i quali, ragiona, “potremmo nominare una commissione di esperti, formata da un filosofo, un economista, un uomo di cultura”.

Una selezione, ipotizza, andrebbe fatta anche riguardo a enti, istituzioni artistiche prestigiose, centri d’eccellenza da salvare, destinando le risorse a “venti enti di eccellenza ,l’attività dei quali va assolutamente tutelata” e tra questi cita il Centro Sperimentale di Cinematografia. In questo modo, dice Bondi, “potremo fare molti risparmi senza colpire i centri di eccellenza e senza rinunciare a sostenere la cultura”.

Quanto al resto delle risorse disponibili, aggiunge, “e sono sicuro che ce ne saranno, proporrò di stilare una graduatoria nazionale, da sottoporre al parere del Parlamento. Mi sembra un giusto modo di procedere”. L’intenzione, conclude, è di “offrire ai cittadini criteri obiettivi di finanziamento pubblico in base non solo alle risorse disponibili ma anche all’attività concreta di ogni istituto: a questo scopo ho già predisposto un’indagine dettagliata per conoscere esattamente lo stato dell’arte, per sapere cosa fa ogni singolo istituto, quanto personale ha, quanti contributi riceve. Non permetteremo più che i nostri centri culturali vivano in una sorta di limbo, continuando a sperperare come nulla fosse le risorse di tutti: non possiamo più permettercelo”.