Nichi Vendola resta in Puglia? Rimpasto di giunta fino ad election day

Pubblicato il 4 Marzo 2013 - 10:43| Aggiornato il 24 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

BARI – Nichi Vendola resta in Puglia e avvia il rimpasto di giunta. Taglio dei costi della politica, rinnovamento e parità di genere: sono i tre obiettivi che il suo governo dovrà perseguire d’ora in avanti. Per questo Vendola resterà in sella alla presidenza e rilancerà l’azione del suo governo fino alla scadenza naturale, che non vuol dire 2015, quando scade effettivamente il suo mandato, ma fin quando durerà la legislatura nazionale.

Al più tardi tra un anno, in concomitanza con le europee e le amministrative del 2014 o, se il nuovo governo nazionale non riuscisse a decollare sotto il fuoco dei veti grillini, a ottobre. Quel che è certo è che in Puglia si andrà all’election day: si vota lo stesso giorno per le regionali e le politiche. Sino a quel momento Nichi Vendola resta al timone della sua Puglia con un ricambio di giunta, inevitabile vista l’elezione in Parlamento di 3 assessori.

Questi i piani di Vendola, secondo la Gazzetta del Mezzogiorno, che per prima ha raccolto le intenzioni del leader di Sel:

L’idea è di portare, tramite gli accorpamenti delle deleghe assessorili, dall’attuale 14 a massimo 11 il numero degli assessori. A cominciare dagli eletti: Michele Pelillo (Bilancio), Nicola Fratoianni (Attuazione del programma) e Dario Stefàno (Agricoltura). Nel primo caso, la delega – già «svuotata» da tempo di alcune partite, tra cui i fondi comunitari – viene ritenuta agevolmente accorpabile e dunque sparirà la «titolarità» del Bilancio, assorbita in altro assessorato. Anche per la seconda (che, invece, prevede la delicata partita dei fondi comunitari), proprio perché interessata da una programmazione pesante (ultimare il settennio comunitario 2007-2013 e avviare quello 2014-2020), l’ipotesi è di avocarla alla stessa presidenza, in modo da consentire allo stesso governatore di tenerne le fila per il tramite del capo di gabinetto (Davide Pellegrino), da tempo già impegnato su quel fronte. Solo per la terza, l’agricoltura, verrebbe previsto un subentro (e qui, Vendola, potrebbe rivendicare dinanzi agli alleati l’ap – partenenza politica di quella casella ai suoi partiti, Sel e Puglia per Vendola, di cui l’uscente Stefàno è rappresentante).

Quanto alla parità di genere, a ben vedere, con la riduzione a 11 consiglieri, la nuova giunta risulterebbe composta da 5 uomini e 6 donne.