Pd contro piano Boeri: “Dobbiamo dare fiducia, non tagliare”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2015 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA
Pd contro piano Boeri: "Dobbiamo dare fiducia, non tagliare"

Tito Boeri (Foto Lapresse)

ROMA – Il Pd contro il piano di Tito Boeri, presidente Inps, sulle pensioni. “Dobbiamo dare fiducia agli italiani”, sostiene il premier, Matteo Renzi, e i tagli alle pensioni, anche se “d’oro”, non vanno in questa direzione, sostiene. Stefano Lepri, vicepresidente del Pd, critica invece il fatto che il piano di Boeri sia “articolato come una proposta di legge, compito che spetta al legislatore”.

Il Partito democratico si smarca così dall’economista, che aveva proposto un piano in sedici articoli per rimettere mano al sistema previdenziale e assistenziale, con l’obiettivo di renderlo più equo. La proposta era da tempo sul tavolo del presidente del Consiglio, e da tempo era stata bocciata. Seppure “alcuni correttivi proposti dall’Inps di Tito Boeri avevano un valore di equità”, sostiene Renzi, “non mi è sembrato il momento”. Anche perché, sottolinea il premier, la proposta Boeri avrebbe tagliato “pensioni da 2000 euro al mese”, oltre a scontare l’assenza delle risorse necessarie. Quello che da Palazzo Chigi tengono a precisare, è che la pubblicazione sul sito dell’Inps della proposta di Boeri “era stata concordata”. Ergo, non va letta come una reazione dell’economista alla bocciatura di Renzi.

“Non ho ancora avuto modo di leggere il piano Boeri sulle pensioni, che sicuramente offrirà spunti interessanti su cui riflettere, dice il senatore Lepri. Resto però colpito dal fatto che questo sia articolato come una proposta di legge, compito che fino a prova contraria spetta al legislatore. Sarebbe importante che ognuno facesse la propria parte nel rispetto del ruolo che ricopre”.

Per Ettore Rosato, capogruppo Pd alla camera, “quello che c’è di buono nella proposta, il sostegno alla povertà, è già contenuto nella legge di stabilità; quello che non è sostenibile è un taglio indiscriminato di tutte le pensioni sopra i 2 mila euro che non è equo e ha effetto depressivo che non condividiamo”.