Pd, lo strappo di Conte a Bari con M5S che esce dalla giunta regionale pugliese

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 12 Aprile 2024 - 10:27
conte

Giuseppe Conte FOTO ANSA

Conte ha sbattuto la porta a Bari. Nuovo strappo M5S, via dalla giunta pugliese al grido “Non facciamo sconti al Pd”. Addio campo largo, tabula rasa. Gli scandali politico-giudiziari che hanno travolto Bari e sull’onda dell’ultimo arresto per corruzione di Alfonso Pisticchio (assessore di Emiliano nello scorso mandato) hanno suggerito a Giuseppe Conte di ritirare i grillini dalla maggioranza. Di più: oltre a ritirare i consiglieri regionali del Movimento da tutti gli incarichi in Consiglio e in Giunta, Conte ha chiesto di istituire l’assessorato alla Legalità ed ha consegnato al governatore Emiliano una sorta di codice per aumentare i controlli interni. Perentorio l’invito all’alleato a cui si è aggiunto Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana con un messaggio altrettanto perentorio se non ultimativo: “Azzeri o resetti la Giunta”.

L’INDIGNAZIONE DI ELLY SCHLEIN – Dopo l’annuncio di Conte in seguito alla terza ondata di arresti (“ in regione serve discontinuità “), in serata si è fatta viva Elly Schlein asserragliata in silenzio per molto tempo al Nazareno. Ha fatto trapelare di aver inchiodato il suo segretario pugliese con una “ burrascosa telefonata” con cui gli ha chiesto di espellere subito dal partito i tre dem indagati, in modo da avere qualche scalpo da agitare in risposta all’attacco alzo zero di Conte. Giuseppi frena ricordandole che esiste la presunzione di innocenza. Caos a Bari. Titti De Simone, presidente dell’assemblea cittadina Pd, ha detto: ”Diamo un segnale forte di indignazione e rigenerazione con una convergenza unitaria su Laforgia”. Immediata la replica indignata del segretario dem barese:” Conte, troppo a lungo indicato anche da noi come punto di riferimento progressista, ha fatto saltare le primarie per fare un immenso regalo al Centrodestra, al solo fine di poter sparare su di noi per un vantaggio elettorale”.

UN ALTRO ADDIO AL PD – Dopo Ignazio Marino anche un altro ex sindaco ha sbattuto la porta del Pd per approdare tra le liste di AVS. È Leoluca Orlando, 76 anni, simbolo della politica palermitana , sindaco nel capoluogo siciliano (2012–2022), deputato per tre legislature ed europarlamentare con il Gruppo Verde, che ha spiegato la sua scelta:” Il momento politico del Pd lo porta ad essere poco disponibile a dare continuità alla mia esperienza”. In ogni caso Elly Schlein da questo pasticcio si sente parte lesa. E ha chiesto a Emiliano (scaricato) di aprire un netto cambio di fase. Inoltre gli ha ricordato che nei giorni scorsi aveva detto, proprio a Bari che “bisognava  tenere lontani trasformisti e interessi sbagliati per scardinare la catena politica”.