Primarie, Renzi: “Punto al 50% dei voti. Governo faccia ciò che dice il Pd”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2013 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA
Primarie Pd, Renzi: "Punto al 50% dei voti. Governo faccia ciò che dice il Pd"

Primarie Pd, Renzi: “Punto al 50% dei voti. Governo faccia ciò che dice il Pd” (Foto LaPresse)

ROMA – “Punto al 50% dei voti alle primarie del Pd“. Matteo Renzi, sindaco di Firenze, lo ha dichiarato ai microfoni di Agorà, la trasmissione in onda su Rai Tre. Il sindaco e candidato alla segreteria del Pd spiega che dal 9 dicembre, quando il Pd avrà il suo nuovo segretario, “il governo farà le cose che dice il Pd altrimenti ci arrabbiamo”.

Renzi spiega che se il governo farà il suo lavoro e bene potrà arrivare fino al 2018:

“La cartina di tornasole è se cresce la ricchezza, se crescono gli occupati. Il governo deve andare avanti per forza, può durare anche fino al 2018” ma bisogna vedere, per il sindaco di Firenze, “se riuscirà ad aumentare i posti di lavoro”. Per questo, aggiunge, “Letta deve fare politiche disciplinari del lavoro diverse e cambiare la burocrazia”.

Parlando delle privatizzazioni, Repubblica riporta le parole del sindaco di Firenze:

“Il punto non è se fai le privatizzazioni, ma se le fai bene o le fai male. Non voglio fare il controcanto a Letta: ho solo espresso un concetto banale, le privatizzazioni come sono state fatte in passato non vanno bene. Prima di privatizzare serve una prova di maturità della politica dimezzando i costi e i posti in Parlamento. Togliere il tre per cento di Eni è una operazione di cassa senza valore strategico”.

Renzi poi definisce la privatizzazione di Alitalia “una vergogna”, mentre quella di Telecom “è stata fatta male”:

“una privatizzazione in cui i privati hanno fallito. Un errore perchè si è scelto un business sbagliato puntando ai voli interno invece di investire sul mercato estero. Anche la privatizzazione di Telecom è stata fatta male: quello che era un gioiello italiano è stato svenduto”.

Il candidato alla segreteria del Pd parlando di Giorgio Napolitano ha detto:

“Non ho una grande venerazione per Napolitano, ho un profondo rispetto. Le forze politiche sono andate da lui con un meccanismo atroce perché non riuscivano ad eleggere un nuovo presidente. Lui l’ha vissuto sicuramente come una sofferenza e un insulto personale. Si era già preparato dopo sette anni ad avere il meritato riposo. Su amnistia e indulto ho detto cose diverse dal presidente. Ho detto: Caro Presidente non sono d’accordo.”

Tra Porcellum e Mattarellum, Renzi preferisce il secondo:

“Tra Porcellum e Mattarellum è meglio il secondo. Ma non è sufficiente. Se ci fosse un mattarellum con il 75% nei collegi e il 25% di premio di maggioranza sarebbe perfetto. Leggi elettorali buone ce ne sono a migliaia, l’importante è avere una legge elettorale con cui si sappia chi ha vinto, chi ha vinto governa, chi governa lo fa per 5 anni e non con gli inciuci. In italia c’è già una legge elettorale così, quella per i sindaci”, ha detto Renzi tornando sulla proposta di una riforma elettorale mutuata dal cosiddetto Sindaco d’Italia”.

Sul caso Ligresti e sul ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri:

“A Letta avevo detto di non metterci la faccia, perché a mio giudizio la Cancellieri doveva dimettersi. Il Presidente del Consiglio è andato invece al gruppo del Pd, io gli avevo suggerito di non farlo, siamo amici e gli ho detto: io la faccia non ce la metterei”. “Il ministro Cancellieri – ha ribadito – ha sbagliato e il fatto che qualcuno si ostini a non riconoscerlo fa prima di tutto del male al ministro stesso. Non è accettabile che il ministro della giustizia alzi il telefono e dica non è giusto”.

Renzi lancia anche una replica a Massimo D’Alema:

“Di nuovo arriva dal sindaco anche una replcia a D’Alema. “Era convito che tra gli iscritti avrebbe vinto lui, cioè Cuperlo. Ha detto che sono ignorante e superficiale, quindi non solo ha perso ma ha perso da un ignorante e superficiale. E’ normale che sia arrabbiato”. “D’Alema è candidato per Cuperlo, è un importante dirigente del Pse, i tentativi di mettermi contro di lui non funzionano. Io non sono preoccupato di cosa fa D’Alema ma di cosa fanno gli italiani”.