Renzi, lettera a Repubblica: “Non basta la fede per salire al Colle”

Pubblicato il 15 Aprile 2013 - 09:26| Aggiornato il 15 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Non basta la fede cattolica per salire al Colle“, così Matteo Renzi, in una lunga lettera al quotidiano la Repubblica, spiega il suo “no” alla candidatura di Franco Marini al Quirinale. Renzi, dopo aver bocciato sia Marini che la Finocchiaro, come possibili candidati alla presidenza della Repubblica, si spinge oltre e si scaglia contro la scelta di un presidente cattolico:

Mi sembra gravissimo e strumentale il desiderio di poggiare sulla fede religiosa le ragioni di una candidatura a custode della Costituzione e rappresentante del Paese”.

Quanto a Marini, che due mesi fa “si è candidato al Senato della Repubblica dopo aver chiesto (e ahimè ottenuto) l’ennesima deroga allo Statuto del Pd. Ma clamorosamente non è stato eletto“, secondo il rottamatore sarebbe quantomeno ”difficile giustificare un ripescaggio di lusso, chiamando a garante dell’unità nazionale un signore appena bocciato dai cittadini d’Abruzzo”.

Ma, dopo aver fatto outing: si professa “cattolico, orgoglioso di esserlo e non mi vergogno del mio battesimo“, avverte che ”i politici che si richiamano alla tradizione cattolica, sono spesso propensi a porsi come custodi di una visione etica molto rigida. Non c’è peggior rischio di incrociare il cammino con i moralisti, specie quelli senza morale”.

Poi sottolinea che lui stesso, “nell’esperienza di sindaco di Firenze ho giurato sulla Costituzione, non sul Vangelo. Rappresento la città tutta intera, non solo quelli con cui vado alla Messa la domenica”. E non manca di indirizzare parole di stima a Papa Bergoglio che “sta rendendo ragione della speranza cristiana con gesti di altissimo valore simbolico e di rara bellezza“. A differenza di

chi utilizza la propria fede per chiedere posti. Per pretendere posti. Per reclamare posti non in virtù delle proprie idee, ma della propria confessione“.

”Non mi interessa che il prossimo presidente sia cattolico – sottolinea Renzi – Per me può essere cristiano, ebreo, buddista, musulmano, agnostico, ateo. Mi interessa che rappresenti l’Italia. Che sappia parlare all’estero. Che sia custode dell’unita in un tempo di grandi divisioni”, ”che non sia lì – continua – per accontentare qualcuno”.

“Mi interessa che sia il Presidente applaudito per le strade come è stato quel galantuomo di Giorgio Napolitano. E che sappia dialogare, ascoltare, rispettare. Che sia al di sopra di ogni sospetto e al di là di ogni paura. Mi interessa che sia il Presidente di tutti, non solo il Presidente dei cattolici”.

”Chi rivendica spazio in nome della confessione religiosa – chiosa Renzi – tradisce se stesso. E strumentalizza la propria fede”, ”quanta differenza con l’entusiasmo di cui si fa portatore Papa Francesco”.