Da Camera-Senato sfida al M5s. “No governo? No commissioni”

Pubblicato il 9 Aprile 2013 - 12:53| Aggiornato il 28 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Niente governo, niente commissioni. Ovvero, le commissioni permanenti non verranno formate finché non ci sarà un nuovo governo. Il no alla richiesta del Movimento 5 stelle arriva dalla Camera e dal Senato. E ha tutta l’aria della sfida, oltre che del braccio di ferro. Palesato anche dalle accuse di essere “antidemocratici” che piovono sui 5 stelle da più parti, in primis dal Pd.

La conferenza dei capigruppo in Senato ha proprio deciso che le commissioni non verranno create finché non ci sarà un nuovo governo. Anche la Camera ha rinviato ancora la costituzione delle commissioni. Questo proprio nel giorno in cui, a Montecitorio e a palazzo Madama, il M5s occuperà le Aule delle due Camere per protesta.

A dare l’annuncio del no del Senato è Luigi Zanda, capogruppo in Senato del Pd: “Si è convenuto a larga maggioranza che l’intreccio del meccanismo regolamentare e della prassi suggerisce di costituire le commissioni solo dopo la formazione del governo”. Parlando dell’occupazione dei cittadini M5s, Zanda ha detto: “Quella di occupare l’Aula è una minaccia non democratica“.

La posizione di M5s invece non cambia, per loro i lavori devono iniziare. Il vice capogruppo M5s in Senato, Riccardo Nuti, scrive in diretta dalla conferenza: “Siamo in conferenza capigruppo la maggior parte di Loro dice no a quello descritto nel regolamento, ovvero l’istituzione delle commissioni permanenti, vogliono ampliare competenze della commissione speciale. La chiamano prassi, ma la si può leggere cattiva abitudine (di spartirsi le poltrone). Che senso ha far esaminare dei provvedimenti a commissioni speciali anziché a quelle esistenti e previste?”.