Servizi segreti, governo sceglie due finanzieri: Vecchione al vertice del Dis, Carta dell’Aise

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2018 - 01:01 OLTRE 6 MESI FA

Servizi segreti, governo sceglie due finanzieri: Vecchione al vertice del Dis, Carta dell’Aise

ROMA – Il governo ha cambiato i vertici dei servizi segreti il 21 novembre. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scelto Gennaro Vecchione al capo del Dis, mentre all’Aise è stato scelto Luciano Carta. Rimane saldo al suo posto il direttore dell’Aisi, Mario Parente, che aveva già ottenuto la proroga da parte del governo

A quasi sei mesi dal suo insediamento, il governo ha proceduto alla sostituzione dei direttori di Dis e Aise, Alessandro Pansa e Alberto Manenti, il cui mandato era stato allungato di un anno lo scorso 7 marzo – tre giorni dopo le elezioni – dall’Esecutivo Gentiloni. Al vertice del Dipartimento che coordina le agenzie di intelligence è stato nominato il generale della Guardia di finanza Vecchione, attuale direttore della Scuola di specializzazione delle forze di polizia, mentre per l’Aise è stato scelto un altro generale proveniente dalle fila della Gdf Carta. 

Un dossier contrastato, quello dei servizi. Fino all’ultimo momento, quando la riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr), organismo in seno al quale il premier Giuseppe Conte ha comunicato i nomi, è stata spostata dalle 17 alle 22. La volontà di arrivare ai cambi è stata chiaramente espressa in mattinata dal vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine della sua audizione al Copasir. “Oggi c’è una riunione ad hoc del Cisr e conto che si chiudano le partite aperte. Vediamo cosa ci propone il premier”. 

Come per tutte le nomine del Governo gialloverde, ci sono state lunghe contrattazioni tra i due alleati, con l’interlocuzione anche del Colle che, su un capitolo così delicato, tradizionalmente viene chiamato in causa. A spingere per sostituire Pansa e Manenti è stato fin dall’inizio il titolare del Viminale. Che non aveva gradito la mossa di Gentiloni di ‘allungare la vita’ ai due. “E’ incredibile – aveva detto all’epoca il leader della Lega – che dopo un voto che ha cambiato equilibri e volto al paese, cacciato ministri, ci sia un governo delegittimato che mette mano a rinnovi di incarichi importanti e non urgenti come quelli dei Servizi”. 

Ma la fretta di Salvini è stata frenata dai Cinquestelle e da Conte, che ha mantenuto la delega al settore e a cui compete formalmente la nomina. Sono così passati mesi con i vertici di Dis e Aise lasciati in una situazione di incertezza. Alla fine la decisione è stata quella di procedere al cambio dopo la Conferenza internazionale sulla Libia a Palermo del 12 e 13 novembre scorsi, che aveva visto l’intelligence – in particolare l’Aise – impegnata in maniera massiccia nella preparazione dell’evento per arrivare a mettere al tavolo negoziale quanti più interlocutori possibili. 

Ed oggi sono arrivate le nomine, in una giornata particolare, con la notizia del rapimento della giovane cooperante italiana Silvia Romani in Kenya. Si apre dunque un nuovo fronte di impegno per l’Aise, già alle prese con la difficile situazione della Libia che ha pesanti riflessi sull’Italia per il profilo della sicurezza, dell’immigrazione e per quello energetico.