Cile, vince Gabriel Boric e sconfigge anche il fantasma di Pinochet: il paese va alla alla sinistra

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 20 Dicembre 2021 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA
gabriel boric ansa

Cile, vince Gabriel Boric (nella foto Ansa) e sconfigge anche il fantasma di Pinochet: il paese va alla alla sinistra

Cile, il leader della sinistra Gabriel Boric si è aggiudicato con un amplissimo margine il ballottaggio presidenziale che lo ha opposto all’ultraconservatore José Antonio Kast. Con questa vittoria storica il Cile allontana lo spettro del ritorno al potere di una persona vicina all’ex dittatore Augusto Pinochet. 

Con il 92,12% dello scrutinio, Boric ha ottenuto oltre il 55% contro il 44% di Kast, con un vantaggio schiacciante di oltre undici punti che nessun sondaggio o analista aveva potuto prevedere. Secondo i dati ufficiali, l’affluenza è stata record dal dopo Pinochet, superiore al 50%, dato che equivale ad oltre otto milioni di voti.

Kast è figlio di un nazista

Dopo la caduta della dittatura in Cile si erano confrontati solo centrodestra e centrosinistra. Questa volta, a sfidarsi sono stati un candidato dichiaratamente di sinistra e uno di estrema destra molto discusso. Kast proviene infatti da una famiglia tedesca emigrata in Cile dopo la Seconda guerra mondiale. Suo padre fu membro del Partito Nazista e servì come ufficiale nella Wehrmacht durante quel conflitto.

È il più giovane di nove figli. Suo fratello, Miguel Kast è stato ministro del lavoro dal 1980 al 1982 e direttore della Banca Centrale del Cile per alcuni mesi durante la dittatura militare di Augusto Pinochet.

Cile, affluenza alle urne record

La vittoria di Boric è stata possibile senza dubbio grazie alla maggiore affluenza alle urne. I cileni hanno in questo modo scelto il suo progetto di cambiamento. Il giovane leader della coalizione Apruebo Dignidad ha 35 anni: sarà, il prossimo 11 marzo 2022, il più giovane presidente della storia del Cile.

Il sindaco comunista del distretto di Recoleta a Santiago del Cile, e rivale di Boric nelle primarie vinte da quest’ultimo, ha dichiarato che con “questa vittoria consideriamo chiuso il capitolo della dittatura” di Augusto Pinochet.

Dai risultati del ballottaggio emerge che Boric ha prevalso facilmente nella regione metropolitana, un’area che già al primo turno aveva premiato Apruebo Dignidad, nella regione di Valparaíso e, a sorpresa anche ad Antofagasta, regione dove il 21 novembre al primo turno aveva prevalso il candidato dell’antipolitica Franco Parisi.

Sebbene Kast abbia ripetuto la sua vittoria del primo turno ad Arica e Parinacota, Tarapacá, La Araucanía, non ha potuto aumentare i voti per vincere a O’Higgins e Los Ríos. Di fronte alle dimensioni della sconfitta che si profilava, il leader del Frente social cristiano è stato il primo a telefonare a Boric salutandolo e dichiarando con enfasi che “da oggi lei è il presidente eletto del Cile e merita tutto il nostro rispetto”.

Successivamente il candidato vincitore ha ricevuto una telefonata del presidente della Repubblica uscente Sebastián Piñera che si è congratulato con lui e lo ha invitato in giornata per un incontro nel palazzo della Moneda. Rivolgendosi quindi alla stampa, il presidente uscente si è detto convinto che Boric “sarà il presidente di tutti i cileni, quelli che hanno votato per lui, quelli che hanno votato per Kast e quelli che si sono astenuti”. “Auspico, ha concluso, che sappia governare con saggezza, prudenza, forza, saggezza e moderazione”.

Chi sono i due leader

Kast e Boric hanno due visioni contrapposte del Cile. Da una parte c’è kast, un fondamentalista cattolico vicino ai militari che ha promesso tagli fiscali, la costruzione di un muro per impedire l’ingresso di migranti ed il pugno di ferro contro la criminalità. Al primo turno ha preso il 26% e per vincere ha cercato di attirare il voto della destra moderata agitando lo spauracchio delle “narco dittature” della sinistra che “promuovono solo povertà” in Venezuela, Nicaragua e Cuba.

Dall’altra parte c’è invece Boric (che al primo turno ha preso il 28%), giovane leader di sinistra che promette fondi per il sistema scolastico pubblico, il miglioramento del sistema sanitario ed impegnato per i diritti di migranti, comunità gay e popolazioni indigene. 

Salvini e il video di sostegno a Kast

Matteo Salvini, come spesso accaduto in questi anni (vedi Trump) si è espresso a favore del candidato di destra. Il leader della Lega ha infatti realizzato un video in cui ha dichiarato: “Il Cile sceglie. Mi auguro che vinca Kast perché il Paese abbia ordine e sicurezza”. Salvini però, a quanto pare, non ha portato molto bene al candidato figlio di un nazista emigrato in Cile subito dopo la guerra.