Nazioni Unite,Congo. I ribelli stuprano cinquecento donne solo a luglio

Pubblicato il 8 Settembre 2010 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA

Rifugiati congolesi

Le Nazioni Unite hanno riferito che oltre 500 stupri sono stati commessi a luglio dai ribelli nel Congo orientale, oltre il doppio delle violenze denunciate in precedenza, ed hanno accettato parziale responsabilità per non aver adeguatamente protetto la cittadinanza.

L’assistente del segretario generale dell’onu per il mantenimento della pace Athul Kare ha detto al Consiglio di Sicurezza che altri 267 stupri sono stati commessi nella regione orientale, che si aggiungono a 242 avvenuti a Luvungi e dintorni, un villaggio di circa 2.200 persone che si trova ad appena 30 km da un campo di caschi blu dell’Onu.

”Sebbene la principale responsabilià per proteggere i civili è dello stato, del suo esercito e del suo corpo di polizia”, ha dichiarato Khare, ”è chiaro che anche noi abbiamo fallito. Le nostre azioni non sono state adeguate, il che ha causato la brutalizzazione delle popolazioni dei villaggi nell’area. Dobbiamo fare meglio”.

Le forze dell’Onu in Congo, chiamate MONUSCO, hanno lanciato il 1 settembre un’offensiva con 750 caschi blu per aiutare le forze di sicurezza congolesi ad arrestare i responsabili degli attacchi, ha detto Khare. Almeno 27 ribelli si sono arresi ed altri 4 sono stati arrestati.

Gli stupri usati come armi sono diventati comuni nel Congo Orientale, dove l’esercito governativo e i caschi blu non sono ancora riusciti a sconfiggere le poche migliaia di ribelli responsabili del lungo conflitto, generato dalle rivalità sulle vaste riserve minerali.

Dopo la seduta del Consiglio di Sicurezza Khale ha detto ai giornalisti che in Congo nel 2008 e 2009 sono stati commessi 15 mila stupri.