Danimarca all’Onu: “Polo Nord è nostro”. 900mila mq di immense risorse naturali

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2014 - 06:08 OLTRE 6 MESI FA
Danimarca all'Onu: "Polo Nord è nostro". 900mila mq di immense risorse naturali

Danimarca all’Onu: “Polo Nord è nostro”. 900mila mq di immense risorse naturali

COPENAGHEN – Il Polo Nord è nostro”. A formulare espressamente richiesta all’Onu è stato il ministro degli esteri danese, Martin Lidegaard. Un regalo di Natale piuttosto generoso, quello preteso da Copenaghen a pochi giorni dalle feste: la Danimarca è il primo Paese al mondo ad avanzare formalmente pretese sulle immense risorse di energia che si nascondono sotto i ghiacci dell’Artico. Ma l’iniziativa mette la piccola nazione scandinava in rotta di collisione diplomatica con Stati Uniti, Canada, Norvegia e soprattutto con la Russia, che ambiscono a possedere altrettanti lotti di Artico limitrofi ai loro confini.

Ci aveva già provato lo scorso anno il governo di Ottawa, preannunciando una rivendicazione Onu sul Polo ma aveva chiesto tempo per presentare la documentazione.

Materialmente la richiesta danese è stata fatta passare attraverso la rappresentanza permanente di Copenaghen all’Onu: l’idea è di annettere circa 900 mila chilometri quadrati di territorio a nord della Groenlandia al territorio nazionale. “Ci vorranno anni prima che la disputa sarà risolta ma per la Danimarca questo è un momento storico”, ha detto Lidegaard.

L’Artico, gran parte del quale è finora in territorio neutrale, racchiude il 30 per cento delle risorse di gas naturale ancora inesplorato e il 15 per cento del petrolio della terra secondo le stime del Servizio Geologico degli Stati Uniti. Non sono solo ricchezze naturali: il controllo della regione consentirebbe alla nazione a cui fosse attribuito di esercitare pretese sulla “Northern Sea Route”, la rotta navale particolarmente ambita via via che i ghiacci del Polo si sciolgono per il global warming.

La richiesta danese alla Commissione Onu sulla Piattaforma Continentale si basa su uno studio secondo cui la cresta Lomonosov, una catena sottomarina di 1.800 chilometri lungo cui si trova il Polo geografico, appartiene geologicamente alla Groenlandia, un territorio semiautonomo della Danimarca: tesi, questa, contestata da altri Paesi interessati allo sfruttamento delle risorse dell’Artico.

Finora le relazioni tra gli stati potenzialmente coinvolti sono state cordiali ma di recente, anche alla luce della crisi in Crimea, sono emerse alcune frizioni. L’ultima delle quali a marzo scorso quando l’ex segretario di Stato Hillary Clinton ha chiesto a Usa e Canada di contrastare l’espansionismo russo sull’Artico dove Mosca “sta aggressivamente riaprendo basi militari” chiuse dai tempi della guerra fredda.