Germania: l’addio di Lafontaine alla sua Linke, sempre più forte

Pubblicato il 15 Maggio 2010 - 19:12 OLTRE 6 MESI FA

Oskar Lafontaine

Oskar Lafontaine e Lothar Bisky lasciano la leadership della Linke. La sinistra radicale tedesca inizia così una nuova fase con la nomina altri due leader, tra cui una donna, per proseguire il cammino verso la politica nazionale.

Grazie alla vittoria nel Nord Reno-Westfalia, il partito, fondato da Oskar Lafontaine nel 2007, è presente in oltre tre quarti dei parlamenti del Paese: resta da vedere se sotto la nuova guida di Klaus Ernst e Gesine Loetzsch, nominati oggi, riuscirà a fare il grande salto alle prossime legislative del 2013.

Lafontaine, 66 anni, sulla breccia da 40, costretto a lasciare per un tumore alla prostata, ha usato il suo discorso di addio al congresso nazionale di Rostock, davanti a 550 delegati, per esortare il partito a proseguire “fermamente” sulla strada del successo.

Nonostante le lotte interne di potere per la successione al vertice dopo l’annuncio, lo scorso dicembre, dell’abbandono di Lafontaine, il partito si è ricompattato grazie al voto regionale di domenica, che lo ha catapultato anche nel Parlamento del Nord Reno-Westfalia, il Land più popoloso della Germania e considerato tra quelli chiave alle politiche.

Secondo molti osservatori, però, la Linke è ancora in fase di ‘rodaggio’ per adattarsi al crescente ruolo nella politica federale, e questa delicata fase della sua vita potrebbe durare ancora qualche tempo.

“A livello nazionale, riteniamo che la Linke sia ancora troppo inesperta per entrare in un qualsiasi governo di coalizione”, ha commentato Hans Kleinsteuber, docente di scienze politiche all’Università di Amburgo.

Eppure i presupposti per un futuro nel governo non mancano, almeno a giudicare dalla strada fatta sotto la guida Lafontaine-Bisky.

Nato nel 2007 dalla fusione del Pds (erede dell’ex Partito comunista della Germania orientale) con i fuoriusciti dalla Spd guidati dallo stesso Lafontaine, il partito ha ottenuto l’11,9 per cento alle legislative dello scorso settembre rispetto all’8,7 per cento del 2005, anno in cui correva come Pds insieme alla Wasg.

Oggi la Linke è presente in 13 parlamenti regionali su 16 e conta 344 rappresentati, tra Bundestag ed europarlamento. Il partito è al governo a Berlino insieme alla Spd e presto potrebbe entrare anche nel governo del Nord Reno-Westfalia. In questo Land domenica scorsa ha superato lo sbarramento del 5 per cento, entrando per la prima volta nel Parlamento locale, con il 5,6 per cento dei voti.

Il futuro della Linke nel Nord Reno-Westfalia è stato il tema che ha occupato gran parte del quinto congresso nazionale. “Siamo pronti a un’alleanza roso-rosso-verde” nella regione, ha detto lo stesso Lafontaine riferendosi a una possibile coalizione Spd-Linke-Verdi. Ma soprattutto, ha sottolineato il leader uscente, bisogna fermare i tagli al welfare nel Bundesrat.

Dopo la sconfitta nel Nord Reno-Westfalia, la coalizione di governo (Cdu-Csu, Fdp) ha perso la maggioranza proprio nel Bundesrat, la Camera alta dei rappresentanti regionali. Per la cancelliera Angela Merkel (Cdu), che ieri ha preannunciato tagli al bilancio e sacrifici per i cittadini, la strada si fa sempre più in salita.