Francia, legge su genocidio armeno. Ankara ritira ambasciatore a Parigi

Pubblicato il 22 Dicembre 2011 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA

ANKARA – E’ alta tensione tra Francia e Turchia: Parigi ha approvato una legge che punisce la negazione del genocidio del 1915 a danno degli armeni e la Turchia ha risposto ritirando il proprio ambasciatore dalla Francia. Un segno di stizza e di chiusura seguito alle dure parole del premier turco Erdogan che ha accusato Parigi di “una politica fondata sul razzismo, la discriminazione e la xenofobia” e ammonendo che “simili ferite si rimargineranno molto difficilmente”. D’altronde l’antagonismo tra i due Paesi è annoso, visto che la Francia è uno di quei Paesi che da sempre si oppone all’entrata della Turchia nell’Unione europea.

Nonostante gli avvertimenti e le pressioni turche dei giorni scorsi, la grande maggioranza della cinquantina di deputati presenti in Aula ha approvato per alzata di mano il testo che prevede un anno di carcere e 45 mila euro di ammenda per chi neghi pubblicamente il genocidio commesso dai turchi nel 1915. La Francia riconosce ufficialmente due genocidi: quello a danno degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale e quello degli Armeni, ma finora era punita solo la negazione del primo. Manca ancora l’approvazione del testo da parte del Senato, e non è certo che vi si arrivi prima della fine della legislatura, in primavera, ma la volontà politica della Francia è evidente: hanno votato a favore della legge il partito di maggioranza di centrodestra Ump, il Nuovo Centro, i socialisti e i comunisti.