Lavrov: “Ue-Nato come Hitler, preparano la guerra alla Russia, vogliono attaccarci”

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2022 - 20:28 OLTRE 6 MESI FA
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Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov (foto Ansa)

L’Ue e la Nato come Adolf Hitler. L’ennesimo paragone col nazismo, usato dal principio per giustificare l’invasione dell’Ucraina, torna nelle parole del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Questa volta per attaccare l’Occidente, reo di aver preso le difese di Kiev e di “preparare una guerra contro la Russia“.

“Ucraina e Moldavia nella Ue? Un affare interno all’Europa”

A Mosca intanto, il via libera alla candidatura di Kiev e Chisinau all’Ue suscita reazioni discordanti, tra dimostrazioni di indifferenza e accuse di “accaparramento geopolitico”. “E’ un affare interno all’Europa”, ha minimizzato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. D’altronde Putin, nei giorni scorsi aveva detto: “L’Ue non è un’organizzazione militare, quindi la Russia non è contraria all’adesione dell’Ucraina”, aveva detto lo zar.

Le candidature all’Ue “non sono una minaccia per Mosca”, ha detto anche Lavrov, al contrario della portavoce del suo stesso ministero, Maria Zakharova, che ha condannato “un approccio aggressivo da parte dell’Ue” con “il potenziale emergere di nuove e più profonde divisioni”.

“Una tale politica di Bruxelles non ha nulla a che fare con i reali bisogni degli abitanti dell’Ucraina e dei Paesi Ue”, ha aggiunto, denunciando appunto un “accaparramento geopolitico” per contenere la Russia. Insomma, a discapito di alcune dichiarazioni che vorrebbero dimostrare sicurezza e indifferenza, Mosca dà segnali di nervosismo e parte all’attacco.

Le parole di Lavrov e di Medvedev su Hitler e il nazismo

Come Hitler riunì all’inizio della Seconda guerra mondiale “un numero significativo di Paesi europei sotto le sue insegne per una guerra contro l’Unione sovietica”, così oggi l’Ue e la Nato “stanno mettendo insieme una coalizione per, sostanzialmente, muovere guerra alla Russia”, ha accusato Lavrov in una conferenza stampa a Baku, denunciando ancora una volta l’ondata di “russofobia” che attraversa l’Occidente.

“Terremo d’occhio la situazione”, ha ammonito il ministro a pochi giorni dal vertice Nato di Madrid. Alla vigilia del summit del G7 a guida tedesca, invece, è ancora l’ex presidente russo, Dmitri Medvedev, a dare l’ennesima stoccata ai Paesi occidentali via Telegram, rimpallando con l’abituale uso selettivo e propagandistico della storia le responsabilità sul blocco del grano ucraino e i suoi effetti sulla sicurezza alimentare mondiale. “La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha affermato che la Russia sta usando la fame come un’arma. E’ sorprendente ovviamente sentire questo da funzionari il cui Paese ha tenuto Leningrado sotto assedio per 900 giorni, dove quasi 700mila persone sono morte di fame”, ha scritto l’attuale vice segretario del Consiglio di sicurezza nazionale di Mosca, sempre più falco nella guerra di Putin, per anni suo alter ego nell’avvicendamento del potere e ora in cerca di visibilità interna, anche in vista di un’agognata successione