Putin e le anfore, l’ammissione del Cremlino: “Una messa in scena”

Pubblicato il 6 Ottobre 2011 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA, 5 OTT – Una farsa: alla fine Dmitri Peskov, il portavoce del premier Vladimir Putin, è stato costretto a riconoscere in una intervista tv che il ritrovamento estivo di due anfore antiche da parte del capo del governo in una immersione nel sud della Russia fu una messa in scena, ma ad opera probabilmente di archeologi.

”Putin non ha trovato anfore rimaste sul fondo migliaia di anni, tanto più pulite, questo è evidente”, ha ammesso incalzato dalle domande davanti alle telecamere di Dozhd, una tv d’opposizione che ricorda la Ntv degli anni Novanta.

Dopo aver precisato che in quel periodo era in ferie, escludendo quindi una sua regia, Peskov ha ipotizzato che ”qualcuno abbia lasciato o messo queste anfore trovate qualche settimana prima”. Insomma, sarebbe stata l’idea di qualche archeologo membro della spedizione.

”In ogni modo non è il caso di manifestare una gioia malevola, alla base di tutto c’era solo il desiderio che Putin si tuffasse e vedesse com’è fare questa esperienza”, ha sottolineato.

Il 10 agosto il premier si era fatto riprendere dalle tv in versione ‘Indiana Jones’, mentre recuperava due anfore del VI secolo durante una immersione ad una profondità di due metri in un sito archeologico nel Sud della Russia, a Phanagoria, citta’ fondata ai tempi della Grecia antica nella odierna penisola di Taman, nella regione di Krasnodar, tra il mar Nero e il mare di Azov.

Il capo del governo è un habitué di questo tipo di messe in scena mediatiche, in particolare d’estate. In passato si è messo in mostra cavalcando a torso nudo nella steppa, si è immerso a bordo di un batiscafo nel lago Baikal, ha pilotato aerei anti incendio e partecipato a missioni scientifiche che lo hanno portato a tu per tu con balene, orsi e tigri.