Scintille Siria-Turchia, al confine una battaglia decisiva per gli anti-Assad

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2014 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA
Scintille Siria-Turchia, al confine una battaglia decisiva per gli anti-Assad

Latakia (Foto Lapresse)

BEIRUT – Scintille tra Turchia e Siria, dopo che Ankara ha abbattuto un caccia di Damasco domenica pomeriggio. L’aereo proveniva dalla zona al nord della provincia siriana di Latakia, sul confine turco, dove da alcuni giorni si combatte una battaglia di importanza strategica fondamentale.

Con l’offensiva ‘Al Anfal’ lanciata venerdì, le forze ribelli jihadiste cercano di impadronirsi del posto di frontiera di Kasab che apre le porte verso la costa mediterranea, bastione del presidente Bashar al Assad fino ad ora solo sfiorato dai combattimenti.

Quella degli insorti, secondo Damasco appoggiati dalla Turchia, è una risposta all’offensiva con la quale le forze lealiste sono riuscite a riconquistare il territorio lungo il confine con il Libano, attraverso il quale passavano armi e uomini per i ribelli provenienti dalle aree sunnite di questo Paese solidali con la rivolta.

Domenica scorsa le truppe del presidente Assad, appoggiate dalle milizie sciite libanesi di Hezbollah, erano entrate a Yabrud, ultima importante roccaforte dei ribelli a nord di Damasco nella regione montagnosa del Qalamun.

Quattro giorni dopo avevano espugnato anche la cittadina di Al Hosn e il vicino castello crociato Krak des Chevaliers, dove le forze anti-governative erano asserragliate da due anni.

Con i successi dell’ultima settimana il regime di Assad è riuscito a garantire la sicurezza dell’autostrada che collega Damasco alla regione costiera mediterranea passando attraverso Homs. Ma il giorno dopo la caduta di Krak des Chevaliers le forze jihadiste, tra le quali i qaedisti del Fronte al Nusra, hanno lanciato l’offensiva che mira a mettere in pericolo proprio la tenuta della provincia di Latakia.

Secondo immagini diffuse domenica 23 marzo via Internet, i ribelli sarebbero riusciti a impadronirsi del valico di Kasab, soltanto una quarantina di chilometri a nord del porto di Latakia, dove tra l’altro continuano gli imbarchi di carichi di gas che il governo ha accettato di consegnare nell’ambito di un accordo per la distruzione delle sue armi chimiche.

Quello di Kasab era praticamente l’ultimo posto di frontiera con la Turchia fino ad ora nelle mani delle forze governative. Altri sei erano giaà sotto il controllo di varie forze della rivolta e due in mano alle forze di autodifesa curde. Quello di Qamishli, nella provincia di Hasakah, è controllato dai lealisti, ma è stato da tempo chiuso sul versante turco. Gli insorti hanno il controllo anche di un posto di frontiera con l’Iraq, a est, e di uno con la Giordania, a sud.