Arturo Diaconale: “Canone Rai in bolletta? Se non aumenta..”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Ottobre 2015 - 08:57| Aggiornato il 6 Ottobre 2015 OLTRE 6 MESI FA
Arturo Diagonale: "Canone Rai in bolletta? Purché..." (foto Ansa)

Arturo Diagonale: “Canone Rai in bolletta? Purché…” (foto Ansa)

ROMA – “Canone Rai in bolletta? Sì, se si trova il meccanismo va benissimo – dice, intervistato dal Messaggero, Arturo Diaconale, direttore dell’Opinione è uno dei nuovi consiglieri d’amministrazione della Rai – Con l’accorgimento però che si paghi una volta sola e non pesi su quei cittadini che magari si sono comprati dopo tanti sacrifici la casetta al mare o al paesello d’origine. La riforma del canone non si può certo fare scaricando i costi sui cittadini. Lo dico perché a volte capita che si annunciano riduzioni che poi all’atto pratico non si rivelano tali. Anzi”.

Il centrodestra avrebbe voluto farlo ma non ci è mai riuscito. «Non si è mai trovata la formula tecnica ma il principio era giusto: recuperare risorse eliminando l’evasione che attualmente è intorno al 27%. Una buona idea, se ne parla da tempo immemorabile ma sempre senza riuscire a cavare un ragno dal buco. Se Renzi ci riesce ben venga». A Mediaset l’idea di una Rai più solida, con entrate certe, forse faràmeno piacere. «Perché? Non credo. I discorso che un rafforzamento della Rai vada a discapito delle altre reti televisive è un discorso vecchio. Non siamo più ai tempi del duopolio. Il problema casomai ora è come rilanciare la pubblicità rendendo più regolare il mercato, un mercato che i grandi sconti hanno alterato, danneggiando soprattutto la carta stampata». Si era parlato anche di una terza rete votata alla cultura e senza pubblicità. É fattibile? «Bisogna vedere il progetto complessivo. La Rai è un elemento centrale e indispensabile del sistema televisivo. Non vorrei che poi che gli spot premiassero solo i programmi buoni che fanno ascolti sugli altri due canali e il terzo venisse messo un po’ da parte. Finora si è parlato di tanti progetti ma non ne ho ancora visto uno. Forse sono ancora tutti nei cassetti».