Fininvest chiude in rosso causa Cir, Pier Silvio Berlusconi torna in cda

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Giugno 2014 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA
Pier Silvio Berlusconi (foto Ansa)

Pier Silvio Berlusconi (foto Ansa)

ROMA – Fininvest vede i suoi conti tornare in rosso per gli effetti della condanna nella vicenda del Lodo Mondadori, e Pier Silvio Berlusconi rientra nel consiglio di amministrazione.  Il 2013, spiega sul Giornale Gian Maria De Francesco, si è chiuso con una perdita di 428 milioni. Quasi tutti dovuti al risarcimento.

L’articolo del Giornale:

Fininvest, la holding della fa­miglia Berlusconi, ha chiuso il 2013 con una perdita di 428,4 milioni di euro. L’incremento rispetto al rosso di 284,5 milio­ni del 2012 è sostanzialmente dovuto alla corresponsione di 491,3 milioni al gruppo Cir del­la famiglia De Benedetti a cau­sa della sentenza che l’ha vista soccombere nella causa sul Lo­do Mondadori.

Al netto di questa posta stra­ordinaria e di altri one-off (sva­lutazioni di asset e oneri vari di ristrutturazione per 232,5 milio­ni), il risultato consolidato sa­rebbe stato positivo per 91,7 mi­lioni di euro, segno che la politi­ca del preside­nte Marina Berlu­sconi e dell’ad Pasquale Canna­telli ha comunque centrato gli obiettivi. Occorre, infatti, ricor­dare che, a fronte di ricavi per 4.716,2 milioni (-8,5% sul 2012), il margine operativo lor­do ha subito una flessione con­tenuta a 1.240,8 milioni (-1,6%). Il risultato operativo è stato negativo per 485,9 milio­ni, in linea con il 2012, ma- sen­za voci straordinarie – sarebbe stato positivo per 237,9 milioni.
La posizione finanziaria net­ta del gruppo nei dodici mesi chiusi al 31 dicembre 2013, ha visto una riduzione dell’indebi­tamento dai 1.881­,3 milioni del­l’anno precedente a 1.535,7 mi­lioni grazie «alla significativa generazione di cassa ordina­ria » (il free cash flow è stato di 157 milioni).L’assemblea di Fi­ninvest, secondo quanto si ap­prende, ha deciso di non distri­buire divid­endi per il quarto an­no consecutivo allo scopo di so­stenere le politiche di sviluppo delle società controllate: in pri­mo luogo Mediaset, Mondado­ri ( che detiene il 36% della socie­tà che pubblica Il Giornale ), Me­diolanum ( controllata congiun­tamente con la famiglia Doris) e il Milan.
Sui risultati di Fininvest, si leg­ge in una nota, «ha pesato in mo­do significativo il perdurare a li­vellomacroeconomico di una profonda crisi che ha incisosui consumi e sul mercato della pubblicità». Il gruppo ha conti­nuato a investire «sulla qualità dell’offerta» e, dall’altra parte, ha operato in modo sempre più incisivo sulla razionalizzazio­ne dei processi allo scopo di ot­tenere strutture più efficienti». Il gruppo conserva un patrimo­nio netto di 4,76 miliardi.
A livello civilistico, Fininvest ha realizzato una perdita di 382,8 milioni (-193,1 milioni del 2012), sempre a causa della sentenza del Lodo Mondadori e delle svalutazioni. Ad allegge­rire il rosso hanno contribuito i 234 milioni di plusvalenza rea­lizzata sulla cessione del 5,61% di Mediolanum. Senza tali effet­ti, Fininvest spa avrebbe chiuso in sostanziale pareggio.
L’assemblea ha deliberato il ritorno di Pier Sil­vio Berlusconi, vi­cepresidente di Mediaset, nel consiglio di am­ministrazione di Fininvest in luo­go di Maurizio Costa. Conferma­ti Marina Berlu­sconi, Pasquale Cannatelli, Bar­bara Berlusconi, Luigi Berlusco­ni, Ubaldo Livol­si, Danilo Pelle­grino, Roberto Poli e Salvatore Sciascia. A causa del divieto di in­terlocking , Pier Silvio Berlusconi si è dimesso dal­l’incarico di con­si­gliere in Medio­banca, ritornan­do nel board che aveva lasciato a maggio 2012. La sostituzione avverrà in concomitanza con l’assemblea di ottobre e,secon­do quanto si apprende, il profi­lo sarà quello di una figura «tec­nica » di consolidata esperien­za e autorevolezza, segno del va­lore strategico della quota.