ROMA – Imu abolita, piano casa per i giovani. Il Corriere della Sera: “L’Imu finisce in archivio. Cancellata la prima rata, sarà abolito anche il saldo di dicembre. Dal 2014 arriva la «service tax». «Una vittoria del governo» secondo il premier Letta che ha superato un ostacolo che per settimane aveva diviso la sua maggioranza. Soddisfatto Angelino Alfano: l’abolizione dell’Imu era da tempo un cavallo di battaglia del Pdl. Nel decreto anche il rifinanziamento della cassa integrazione e le risorse per «salvare» 6.500 esodati, misure «di equità» chieste dal Pd.”
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Cancellata l’Imu sulla prima casa. Arriva la tassa comunale sui servizi. L’articolo a pagina 2 de Il Corriere della Sera:
“Via l’Imu sull’abitazione principale per il 2013, anche se al momento i soldi sono stati trovati solo per cancellare la prima rata, quella di giugno finora soltanto sospesa, mentre per eliminare anche quella di dicembre serviranno un altro decreto e, soprattutto, nuove coperture. Un processo a tappe che il governo si impegna a chiudere entro il 15 ottobre quando dovrà presentare in Parlamento la legge di Stabilità, la vecchia Finanziaria. In ogni caso dall’anno prossimo l’Imu non ci sarà più e al suo posto arriverà la service tax, la tassa sui servizi locali compresi i rifiuti. Si era pensato di chiamarla Taser, sigla riportata anche in alcuni documenti circolati ieri. Ma alla fine il nome, già usato per uno storditore elettronico e infatti spunto per diverse battute, è stato bocciato. Si chiamerà service tax, come si era sempre detto. Al di là delle sigle, saranno i sindaci a decidere aliquote ed esenzioni sulla base di una griglia standard da definire sempre con la legge di Stabilità. Si terrà conto o dei metri quadri o della rendita, in modo da attenuare le sperequazioni dei catasti italiani. Dovrà essere pagata sia dai proprietari che dagli inquilini, visto che la seconda casa produce un reddito ma i servizi come l’illuminazione pubblica o la spazzatura sono a vantaggio di chi ci vive. Il governo promette che, rispetto all’attuale Imu, il carico fiscale sarà più basso. Il capitolo casa è la parte più importante del decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri. L’Imu viene cancellata anche per i terreni agricoli e per gli appartamenti invenduti (al momento era a carico del costruttore) mentre per gli enti di ricerca la decisione verrà presa solo in fase di limatura finale. Ma ci sono anche altre misure importanti. La garanzia della Cassa depositi e prestiti per facilitare l’accesso al credito e quindi l’erogazione dei mutui, ad esempio. Più la creazione di una serie di fondi per aiutare le persone in difficoltà come giovani coppie, precari e i cosiddetti «morosi incolpevoli», quelli che non riescono a pagare le rata del mutuo o l’affitto perché nel frattempo hanno perso il lavoro. Proprio per facilitare gli affitti viene abbassato il carico della cosiddetta cedolare secca, la tassa fissa che pagano i proprietari che danno in locazione un immobile a canone concordato. Il prelievo scenderà dal 19 al 15%. “
Service Tax. Cambia la Tares, si pagherà in base a metratura e rendita. L’articolo a firma di Francesca Basso:
“L’Imu sulla prima casa, con cui hanno familiarizzato gli italiani, scomparirà sostituita dal primo gennaio 2014 dalla nuova tassa sui servizi comunali, che ingloberà anche la Tares, cioè l’imposta sui rifiuti. Non è ancora chiaro cosa accadrà, invece, all’Imu sulle seconde case e come si coordinerà con la service tax, che ovviamente sarà pagata anche dai propietari di tutte le abitazioni principali e non: bisogna aspettare la riforma complessiva dell’imposizione sugli immobili che sarà affrontata nella Legge di Stabilità. Cos’è la tassa sui servizi comunali? Si tratta di un’imposta «federale» ispirata ai principi del federalismo fiscale, come approvati dalla commissione Bicamerale costituita ad hoc nella scorsa legislatura. La nuova tassa sostituirà la Tares, l’imposta diretta alla copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti, che però già per l’anno 2013 dovrà tenere conto del principio europeo «chi inquina paga», come spiegato nell’articolo 7 del decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Il testo stabilisce la commisurazione della tariffa sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte e al costo del servizio sui rifiuti. Quanto cambierà per le tasche dei contribuenti, i cittadini lo scopriranno nell’ultima rata: i Comuni predisporranno e invieranno il modello di pagamento del tributo secondo i nuovi regolamenti e le nuove tariffe.”
Letta: ora il governo non ha più scadenza. L’articolo a firma di Enrico Marro:
“«Adesso possiamo guardare al futuro con molta maggiore fiducia». Un Enrico Letta in maniche di camicia, affiancato dal vicepremier Angelino Alfano e da mezza squadra di governo, scesa in sala stampa per spiegare le decisioni prese sull’Imu e sul resto, ostenta a tal punto la sua soddisfazione che, quando gli chiedono quanto andrà avanti l’esecutivo, risponde: «La giornata di oggi credo possa far finalmente finire le domande sulla durata del governo. Non c’è più scadenza». Sono le 19.30, il Consiglio dei ministri è finito prima del previsto e ha approvato un pacchetto di misure che vanno dall’abolizione dell’Imu sulla prima casa al rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, dal piano casa alla salvaguardia di altri 6.500 lavoratori esodati. Un lavoro «equilibrato», dice Letta, che va incontro alle richieste del Pdl e del Pd. «È una vittoria del governo, non del Pdl». Il presidente del consiglio raccoglie l’approvazione di Alfano: «Faccio fatica a nascondere la mia soddisfazione, gli italiani dovevano pagare una tassa e non la pagheranno», esordisce in conferenza stampa. E subito dopo arrivano le parole del leader del Pdl, Silvio Berlusconi: «Promesso. Realizzato. Sull’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole il Popolo della libertà ha rispettato il patto con i suoi elettori e il presidente Letta ha rispettato le intese con il Pdl. Con la riforma di oggi invertiamo la rotta su un sentiero virtuoso di crescita: il valore degli immobili aumenta, il reddito aumenta, i consumi ripartono, si creano nuovi posti di lavoro, le aspettative sul futuro tornano ad essere positive».”
Via l’Imu, governo più forte. La Stampa: “Enrico Letta tira un sospiro di sollievo e non nasconde la sua soddisfazione nell’annunciare i provvedimenti del Consiglio dei ministri dopo l’accordo raggiunto tra i partiti della maggioranza. Via l’Imu, «tassa iniqua», che nel 2013 non si pagherà. Nel 2014 arriverà la «service tax». Il Cavaliere: premier leale. Critico Monti: «È stata una resa al Pdl».”
L’Onu chiede tempo Slitta l’intervento di americani e inglesi. L’articolo a firma di Paolo Mastrolilli:
“L’intelligence americana sta completando il rapporto con le prove della responsabilità di Assad nell’attacco chimico del 21 agosto, per spiegare le ragioni del probabile intervento. Anche le agenzia che lavorano per il governo Usa sul terreno hanno ricevuto la richiesta di ritirare i propri uomini. Per un giorno, però, la disputa si è trasferita all’Onu, dove la Gran Bretagna ha cominciato a discutere una risoluzione per autorizzare l’uso della forza. La Russia si è subito opposta, invitando ad aspettare la fine del lavoro degli ispettori sul terreno e Londra ha concordato. La Siria ha chiesto di indagare altri tre episodi in cui i suoi soldati sarebbero stati vittime di armi vietate. Intanto Damasco e Teheran hanno minacciato ancora ritorsioni contro Israele, in caso di attacco. E anche evocato una sorta di nemesi: «Gli stessi terroristi che ora l’Occidente aiuta un giorno lo colpiranno con i gas». L’inviato dell’Onu per la Siria, Brahimi, ha ammesso ieri che il 21 agosto sono stati usati degli agenti chimici, però ha aggiunto che un eventuale intervento richiederebbe comunque l’approvazione del Consiglio di Sicurezza. Il segretario generale Ban Ki moon ha sollecitato tutti a «dare una chance alla pace e alla diplomazia», chiedendo di aspettare almeno quattro giorni affinché gli ispettori completino il loro lavoro e presentino un rapporto. Washington però ha già domandato che vengano ritirati, perché il loro lavoro è inutile, visto che hanno il mandato solo per appurare l’uso delle armi vietate, ormai già accertato.”
Bonino, offensiva di pace “Fuori anche con l’ok Onu”. L’articolo a firma di Antonella Rampino:
“Emma Bonino aveva ribadito al mattino che «anche in caso di via libera dell’Onu, la partecipazione italiana non sarebbe scontata», poiché «occorrerebbe il via libera del Parlamento». Concetti identici a quelli espressi dal ministro della Difesa Mario Mauro in un’intervista, titolata però «Fuori dalla Siria anche con l’ok dell’Onu». Forzature mediatiche, le si valuta alla Farnesina, ma è un fatto che l’Italia non crede sia possibile altro che la via politica, «vi sono situazioni in cui occorre evitare di far peggio» dice Bonino, e questo per le evidenti incalcolabili ripercussioni che un attacco alla Siria avrebbe nell’intera regione mediorientale, e non solo. Una posizione non isolata in Europa, ma espressa anche da Angela Merkel, «nessuna soluzione che non sia politica è possibile in Siria». Era stato il ministro degli Esteri Westerwelle a preannunciare «siamo in contatto con i nostri alleati, ma soprattutto con le Nazioni Unite». Bonino oggi a Parigi vedrà il presidente Hollande, che ha tenuto un appassionato discorso a favore dell’intervento militare in Siria, e il capo del Quai d’Orsay Laurent Fabius, e illustrerà loro la posizione dell’Italia, e le ragioni geo-politiche che la muovono.”
Il petrolio ai massimi da due anni. L’articolo a firma di Luigi Grassia:
“I prezzi del petrolio sono ai massimi da due anni e questo minaccia di ri-scatenare l’inflazione e di bloccare la poca ripresa economica che si cominciava a vedere in giro. Questo ha a che fare con il possibile attacco occidentale alla Siria. A dir la verità l’impatto complessivo di un raid armato non è facile da indovinare in anticipo: c’è chi pensa che possa nuocere al rilancio globale ma c’è anche chi ritiene, tutto al contrario, che ne deriverà una bella spinta alle spese e ai consumi. Ma su una variabile c’è accordo assoluto: comunque vadano le cose, il prezzo del petrolio continuerà a salire con l’aggravarsi della crisi politica internazionale, perché il Medio Oriente è la terra dell’oro nero e ogni turbolenza rischia di intralciare il flusso verso l’esterno. In Siria il petrolio non c’è, però attentati e disordini nei Paesi vicini avrebbero effetti deleteri, anzi ne stanno già avendo fin da adesso, perché i mercati anticipano sempre i rischi e si scatenano nell’accaparramento e nella speculazione anche alla minima avvisaglia di problemi. Un altro effetto della crisi politica è la ripresa delle quotazioni dell’oro in quanto bene rifugio.”
Juve promossa, Conte riparte dalla seconda fila. Champions, oggi (17,45) il sorteggio dei gironi. Bianconeri nella top 16 come i rossoneri. L’articolo a firma di Marco Ansaldo:
“Il sorteggio dei gironi di Champions League, oggi alle 17,45, a Montecarlo, è il primo banco di prova per le ambizioni delle tre italiane che vi partecipano senza i favori del pronostico ma con la voglia di fare strada. La Juve punta a migliorare la passata edizione e arrivare in semifinale, obiettivo possibile se la fortuna ritarderà l’incontro dei bianconeri con gli ostacoli più proibitivi. Per il Milan, dopo la bella qualificazione contro il Psv, il viaggio sembra comunque complicato e c’è attesa per il Napoli: parte dall’ultima fascia pagando il disinteresse con cui ha affrontato le edizioni dell’Europa League, uscendone malamente benché la Coppa «minore» porti punti pesanti: lo sa l’Atletico Madrid, undicesimo nel ranking proprio per averla vinta nel 2012. Due anni fa i partenopei esordirono in Champions League, giocarono bene e arrivarono a un passetto dall’eliminare negli ottavi il Chelsea che poi avrebbe vinto il torneo. La carriera indica che Benitez è un allenatore da impegni europei più di quanto fosse allora Mazzarri: non è la garanzia che il Napoli farà più strada ma l’esperienza dello spagnolo avrà un peso e la squadra ci sembra più forte anche senza Cavani. Il sorteggio monegasco (quest’anno slegato dalla Supercoppa europea che si gioca domani a Praga tra il Bayern e il Chelsea) avvia il percorso verso la finale del 24 maggio a Lisbona. Vi si presentano 21 squadre su 32 che parteciparono all’ultima edizione, con il Celtic qualificato solo al 92’ dopo aver rischiato l’eliminazione da un club kazako, lo Shakhter, da non confondere con lo Shakhtar ucraino. La composizione del gruppo, in cui non possono finire due squadre della stessa nazione, non è essenziale al cammino nella manifestazione: si può emergere e lanciarsi da un girone terribile come accadde l’anno scorso al Borussia Dortmund, ma chiunque gradisce una partenza abbordabile.”
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