Nitto Palma: “Su di me il Pd si è accanito, su Formigoni nessun problema…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2013 - 12:32 OLTRE 6 MESI FA
Nitto Palma: "Su di me il Pd si è accanito, su Formigoni nessun problema..."

Francesco Nitto Palma (Pdl), presidente della Commissione GIustizia (LaPresse)

ROMA – Francesco Nitto Palma, eletto a fatica, solo con il ballottaggio, presidente della Commissione Giustizia, ha qualche sassolino nella scarpa da togliersi al termine di una lunga giornata, finita con la conferma in appello della condanna a 4 anni per Silvio Berlusconi al processo Mediaset.

A lui, magistrato romano del Pdl, ex ministro della Giustizia, hanno dato dell'”indecente”, “impresentabile”, un “divisivo”, “quello delle leggi ad personam”. Eppure queste accuse sono venute dallo stesso Pd che poi ha votato – senza fiatare – alla presidenza della (meno controversa) Commissione Agricoltura Roberto Formigoni, il pluri-inquisito ex governatore della Lombardia. Nitto Palma non risparmia frecciate al Pd e al suo collega di partito Formigoni, intervistato da Dino Martirano del Corriere della Sera:

l’ex Guardasigilli, fissando con aria di sfida telecamere e cronisti. Certo, aveva aggiunto Palma appena insediato al piano ammezzato di Palazzo Madama, «tanta attenzione non l’avete mica riservata agli altri presidenti di commissione eletti in base a un accordo di maggioranza».

A cosa si riferisce, presidente Palma? Al fatto che il Pd, per esempio, ha votato senza fare una piega per Roberto Formigoni per il quale è appena arrivata una richiesta di rinvio a giudizio?
«Forse questa domanda, sul perché ci si accanisce contro certe persone e si lascia correre su altre, la dovreste girare ai parlamentari del Pd. Per quel che mi riguarda posso dire una cosa: sono certo che il senatore Roberto Formigoni dimostrerà la sua innocenza in ogni sede…».

Il senatore Mineo (Pd) ha fatto sapere che le manderà dei fiori come gesto di riparazione dopo avere definito «indecente» la sua candidatura. Accetta le scuse?
«Ma di cosa vogliamo parlare quando si usano termini come “sparare” anche se poi si precisa “sparare con le parole”. Ma come si permettono di lanciare certe accuse così generiche? Io sarei un “impresentabile”, un “divisivo” secondo questi custodi della moralità? Ma tutti devono sapere che ho fatto il magistrato, che per 25 anni ho avuto una vita blindata e ho rischiato di prendermi una pallottola, di quelle vere, dai Nar, dalle Br o dalla criminalità organizzata. E quando è nata la Procura nazionale antimafia sono stato ammesso tra i 20 passati su 360 richiedenti. Ecco, vorrei solo che ci fosse un po’ di rispetto. Io non ho paura di nulla».

Il senatore Lo Giudice (Pd) dice che la sua storia «è legata alle leggi ad personam per Berlusconi».
«In Parlamento ho fatto il mio lavoro alla luce del sole, ci mancherebbe altro. Se c’è qualche addebito da muovermi lo facciano, se lo trovano, sulle attività extraparlamentari».

Come l’ha presa questa guerra scatenata dai commissari del Pd contro di lei?
«Chi l’ha scatenata, credo, è stato battuto su tutta la linea. Perché passerà per aver violato l’accordo e alla fine non ha portato a casa neanche la presidenza della commissione Giustizia. L’accordo con il Pd era stato fatto sul mio nome altrimenti noi non avremmo ritirato la candidatura di Romani e ceduto la commissione Attività produttive della Camera».