Prodi presidente? 120 no. D’Alema o Marini? No di Renzi. Il Pd litiga, e se Emma Bonino…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Aprile 2013 - 14:35| Aggiornato il 11 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera parla della lotta interna al Pd su governo ed elezione del presidente con un articolo dal titolo “I democratici si dividono su Prodi al Quirinale”. Bersaniani contro renziani, “giovani turchi” contro “tortello magico”, Franceschini e Fioroni… nel frullato finiscono le candidature di Romano Prodi, Franco Marini, Massimo D’Alema, Giuliano Amato. E se Berlusconi tirasse fuori il nome di Emma Bonino, sarebbero guai: “Non potremmo non votarla”, dicono sottovoce i parlamentari del Pd.

“L’incontro ci sarà, su questo non dovrebbero esserci dubbi: Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi si incontreranno a breve. D’altra parte, nonostante le polemiche e le incomprensioni, il Partito democratico non ha mai chiuso i canali di comunicazione con il Pdl. Maurizio Migliavacca colloquia spesso con Denis Verdini. Vasco Errani in questi giorni ha parlato sia con Gianni Letta sia con Verdini. E dicono che ieri sera ci sia stato un primo contatto diretto tra Bersani e Arcore.

Insomma, la saracinesca del Pd non si è mai completamente chiusa nemmeno nei momenti peggiori. Ma le carte che Bersani ha in mano per convincere Berlusconi a un accordo sul Quirinale che sia propedeutico alla nascita del suo governo sono sempre meno. I nomi di Franco Marini, Giuliano Amato e Massimo D’Alema non piacciono nemmeno agli esponenti del Pd. «Ormai – ha detto Matteo Renzi ai suoi deputati e senatori – è guerra e quindi a Pier Luigi non sarà tanto facile fare giochini sul Quirinale». Per dirla in parole povere, sull’elezione del nuovo presidente della Repubblica i 51 parlamentari renziani non garantiscono nulla. […]

Ma non basta. Anche tra i «giovani turchi» ci sono perplessità, tanto per usare un eufemismo. Matteo Orfini, che non è uno che le manda a dire, spiega: «Va bene il candidato condiviso, ma non può essere Marini, né un altro nome come quelli che girano. Ci vuole qualcosa di nuovo, ci vuole il metodo Boldrini e Grasso anche qui». Già, raccontano che i rapporti tra i «giovani turchi» e Bersani si siano deteriorati. Il segretario è sempre più portato a rinchiudersi nel «tortello magico» e a escludere l’ala sinistra del Pd che pure ha contribuito non poco alle sue primarie. Nel frattempo gli ex Ppi sono invece impegnati a far passare la candidatura Marini. […]

Come se non bastasse, anche il piano B di Bersani ha molti oppositori. L’ipotesi di andare a votare Prodi, coinvolgendo così almeno una parte dei grillini, rischia di non funzionare. Ben 120 tra senatori e deputati del partito sono pronti a sottoscrivere una lettera pubblica per bloccare questa operazione. Ovviamente, non si tratterebbe di un’iniziativa per dire «Prodi non passerà». Perché una cosa del genere nei confronti del padre dell’Ulivo non può farla nessuno. Sarebbe piuttosto una presa di posizione per esprimere contrarietà all’ipotesi di un candidato «divisivo». […]

E dunque? Dunque adesso nel Partito democratico è forte la sensazione (e in alcuni anche la preoccupazione) che Berlusconi approfitti delle divisioni interne per riuscire a strappare un candidato non del Pd. «Se ci presenta una donna, una come Emma Bonino, ci spiazza», era il commento generale di un capannello di deputati, ieri sera. […]