Aritmia maligna, donna operata d’urgenza: salvata grazie ad un cuore artificiale provvisorio

Accade all'ospedale Maggiore di Bologna. Gli specialisti hanno potuto osservare in telemedicina alcune anomalie nel circuito elettrico cardiaco della paziente, decidendo di inviare al domicilio un'ambulanza per trasportarla in emergenza nel reparto di Cardiologia interventistica.

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Dicembre 2022 - 16:01 OLTRE 6 MESI FA
cuore artificiale foto ansa

Aritmia maligna, donna operata d’urgenza: salvata grazie ad un cuore artificiale provvisorio (foto Ansa)

Aritimie maligne scoperte a distanza con la telemedicina. Grazie alla quale si è potuto intervenire urgentemente su una paziente e salvarle la vita grazie a un piccolo cuore artificiale. E’ successo a Bologna nei giorni scorsi a una donna di circa 60 anni. La paziente era affetta da una grave cardiopatia, a cui un paio di anni fa era stato impiantato un defibrillatore.

Bologna, aritmie curate con un piccolo cuore artificiale

Gli specialisti dell’ospedale Maggiore hanno potuto osservare alcune anomalie nel circuito elettrico cardiaco della paziente. Hanno a quel punto deciso di inviare al domicilio un’ambulanza per trasportarla in emergenza nel reparto di Cardiologia interventistica. Qui, un’equipe multidisciplinare e multiprofessionale, diretta da Gianni Casella, ha eseguito una procedura di ablazione transcatetere. Grazie alla quale sono intervenuti sulle aritmie maligne recidivanti, pericolose per la vita della donna e difficilmente trattabili con terapie farmacologiche.

Cos’è l’ablazione

L’ablazione è una procedura grazie alla quale è possibile individuare e interrompere i circuiti elettrici patologici del cuore. In questo caso c’era una elevatissima frequenza della tachicardia ventricolare. La tarchicardia non poteva essere tollerata dalla paziente per il tempo necessario a individuare ed eliminare i circuiti elettrici patologici da interrompere con l’ablazione. Per poter eseguire la procedura si è dunque deciso di procedere con l’ablazione. E’ stato quindi posizionato all’interno del cuore della paziente, per via percutanea, un grosso catetere con una piccola turbina.

Un cuore artificiale per mantenere la circolazione del sangue

Questa è stata in grado di mantenere la circolazione del sangue anche quando il battito cardiaco fosse diventato così rapido da risultare incompatibile con la vita. Intanto, la squadra di elettrofisiologi, diretta da Gaetano Barbato, grazie al supporto di anestesisti e rianimatori, in circa due ore è riuscita ad interrompere l’aritmia maligna. Il tutto mentre la pompa artificiale garantiva alla paziente un adeguato flusso circolatorio, evitando di esporla a rischio di compromissione di organi.