Zanzare portatrici di malattie letali, uccidono mezzo milione all’anno: ecco gli odori della pelle che le attirano

Zanzare portatrici di malattie letali, uccidono mezzo milione di persone ogni anno: ecco gli odori della pelle che vi fanno bersaglio

di Maria Vittoria Prest
Pubblicato il 18 Giugno 2023 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA
Zanzare portatrici di malattie letali, uccidono mezzo milione di persone ogni anno: ecco gli odori della pelle che vi fanno bersaglio

Zanzare portatrici di malattie letali, uccidono mezzo milione di persone ogni anno: ecco gli odori della pelle che vi fanno bersaglio

Le zanzare sono portatrici di molte malattie, anche letali, ed uccidono più di mezzo milione di persone ogni anno. Questo ha spinto gli scienziati a studiare perché esse pungano alcune persone ed altre no.

Ecco come le zanzare usano la chimica del vostro corpo per scegliervi come prossimo pasto.

In Zambia è stata costruita una sorta di arena, come l’hanno definita i ricercatori, all’interno della quale sono stati convogliati odori di persone, sei per ora, che dormivano nei pressi.

Gli scienziati hanno scoperto che le zanzare portatrici di malaria e febbre gialla sono attratte da specifiche sostanze chimiche presenti sulla pelle di alcune persone.

Questa prima osservazione ha permesso agli studiosi di aprire una nuova strada nella ricerca di soluzioni per capire come e in che modo difendersi dalle loro punture, soprattutto in spazi aperti, e da quali odori sono attratte.

Conor McMeniman, professore assistente di microbiologia molecolare e immunologia presso il Johns Hopkins Malaria Research Institute, ha fatto predisporre un’area aperta dalle dimensioni di due campi da tennis veicolando le zanzare che possono così scegliere l’odore che preferiscono. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Current Biology.

Come scelgono i loro bersagli le zanzare?

Gli scienziati hanno condotto l’esperimento nell’arena in Zambia facendo fuoriuscire diversi odori umani dai condotti di varie stazioni sparse nell’area in grado di profumare piastre riscaldate alla temperatura corporea umana insieme ad anidride carbonica. L’esperimento ha dimostrato che calore e anidride non erano sufficienti ad attirare le zanzare senza l’aggiunta dell’odore dei corpi umani.

Leslie Vosshall, neurobiologo e responsabile scientifico dell’Howard Hughes Medical Institute, ha confermato l’importanza dello studio perché arricchisce quanto il suo laboratorio ha già scoperto di recente studiando l’Aedes aegypti, portatrice della febbre gialla. È la chimica della pelle che attrae questi pericolosi insetti, veri e propri killer predatori che seminano morte tra molte popolazioni dell’Africa.

Gli studi hanno appurato che l’Aedes aegypti è particolarmente attratta dalle secrezioni oleose che idratano la pelle e da alcuni suoi composti come per esempio gli acidi carbossilici. Se la quantità presente sulla pelle è minima e si coniuga con un’elevata presenza di eucaliptoli, una sostanza che si trova in molte piante, l’individuo risultava refrattario agli insetti.

Da queste osservazioni McMeniman ha affermato che anche la dieta forse può aiutare le persone a difendersi con armi che non siano solo chimiche.

Qual è il prossimo passo dei ricercatori?

Dai risultati ottenuti i ricercatori sono convinti che bisogna allargare l’esperimento ad un numero sempre maggiore di persone. Pensano ad una platea di 120 individui monitorati nelle ore notturne e variando la loro disposizione per capire quale combinazione di sostanze chimiche presenti sulla pelle rende una persona più attrattiva per le zanzare rispetto ad un’altra. Insieme a queste osservazioni sarà studiato anche l’impatto che diverse diete o microorganismi della pelle hanno sulle zanzare.

La scienza si pone l’obiettivo di cercare soluzioni per respingere l’assalto di questi pericolosi insetti alla vita di milioni di individui e, anche se già molto si è compreso, la strada è ancora lunga e difficoltosa. Alcuni esperimenti dimostrerebbero come le donne incinte abbiano maggiori probabilità di essere punte. Lo stesso varrebbe per chi assume bevande alcoliche o fa uso di alcuni prodotti per l’igiene personale, compresi quelli che teoricamente emanano profumi che dovrebbero essere respingenti e invece si sono dimostrati attrattivi.

Clément Vinauger, assistente alla cattedra di biochimica presso il Virginia Tech, ha confermato che per le zanzare non conta solo l’odore emanato da certe sostanze chimiche in quantità più abbondante di altre ma le interazioni chimiche che determinano e le abbondanze relative. Da recenti sue analisi la ricercatrice ha constatato come per le zanzare Aedes aegypti, per esempio, l’uso di saponi molto comuni rendono gli individui un bersaglio sicuro, mentre l’uso di prodotti a base di cocco e vaniglia sembrerebbe respingerle.