Politica fa male al cervello. Sbagliamo calcoli semplici se risultato è scomodo

di Daniela Lauria
Pubblicato il 20 Settembre 2013 - 14:54 OLTRE 6 MESI FA
La politica offusca la mente. Sbagliamo calcoli semplici se risultato è scomodo

La politica offusca la mente. Sbagliamo calcoli semplici se risultato è scomodo

ROMA – E’ scientifico: la politica ci offusca la mente. Uno studio dell’Università di Yale dimostra che la passione politica è così forte e profondamente radicata nell’uomo, da ostacolarne il processo intellettivo. Fino al punto di diventare incapaci di risolvere le più semplici operazioni logico-aritmetiche se il loro risultato contraddice le nostre convinzioni politiche.

E’ quanto sostiene il professor Dan Kahan, ricercatore a Yale. L’oscuro titolo del suo studio “Motivated Numeracy and Enlightened Self-Government”, sta a significare che la politica è in grado di inficiare le nostre abilità numeriche.

Il professor Kahan ha condotto numerosi esperimenti che portano tutti inevitabilmente al medesimo risultato: una volta scelta la nostra verità politica, le restiamo dogmaticamente attaccati, alla stessa stregua di un credo religioso. Per cui diventiamo improvvisamente incapaci a far di conto se inconsciamente realizziamo che quelle operazioni portano ad un risultato, per così dire, “blasfemo”.

In uno degli ingegnosi esperimenti del professor Kahan è stato chiesto ad alcuni soggetti di elaborare una tavola numerica che indicava se le creme per la pelle provocassero prurito o meno. Non trattandosi di un tema denso di implicazioni e significati di alcun genere, ognuno dei soggetti partecipanti all’esperimento è riuscito a fare i calcoli giusti.

Ma gli stessi identici numeri, sottoposti ad un altro gruppo di soggetti, cui è stato chiesto di valutare se vietare il porto d’armi nascoste fosse utile a far diminuire il tasso di criminalità, ha mandato tutti allo sbaraglio. Sul piano aritmetico l’operazione era banale, ma l’alto valore politico associato agli stessi numeri ha intorpidito le menti. Moltissimi non sono stati in grado di risolvere calcoli elementari: il loro inconscio iniziava a sbagliare semplicissime operazioni aritmetiche pur di non approdare allo scomodo risultato. E più erano bravi in matematica, più baravano. Ignoravano l’evidenza dei numeri per scelta, in religiosa osservanza delle proprie convinzioni politiche.