Primarie a Napoli, il Riformista: “Ma la linea la deve dare Saviano?”

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 13:53 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – “Mi pare che le consultazioni si siano svolte nel caos più completo” sostiene Roberto Saviano a proposito delle contestatissime primarie del Pd svoltesi a Napoli. Bersani gli fa eco un minuto dopo: “Bisogna fare chiarezza”. La Bindi sospende l’assemblea nazionale del partito in programma proprio a Napoli. Che ci siano stati brogli e irregolarità nell’affermazione del candidato vincente Cozzolino è più di un sospetto.

Ciò che sorprende maggiormente, è la progressione degli eventi nella deliberazione finale. In pratica, si chiede il direttore del Riformista Stefano Cappellini, è mai possibile che linea del più grande partito d’opposizione la debba dare Roberto Saviano? Non mancano gli argomenti per stigmatizzare un vero e proprio pasticcio alla napoletana. Secondo Cappellini, scontato il danno d’immagine che comunque resta, il Pd avrebbe potuto seguire le normali procedure interne per acclarare i fatti e non accontentarsi di un  semplice “mi pare” di Saviano.

In questo modo si sarebbe potuto mostrare che il Pd dispone degli anticorpi per affrontare una questione morale che pure c’è. Non avrebbe aggiunto caos a caos. Per non parlare dell’attitudine inveterata al “tafazzismo”, leggi una predisposizione congenita all’autolesionismo. E avrebbe evitato di votarsi all’ultimo santo in paradiso, quel magistrato Cantone che ha prontamente rifiutato.