Ereditiamo dai nostri nonni la paura: è “stampata” nel Dna

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 3 Dicembre 2013 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA
Ereditiamo dai nostri nonni la paura: è "stampata" nel Dna

Ereditiamo dai nostri nonni la paura: è “stampata” nel Dna

ROMA – I ricordi, soprattutto quelli traumatici, vengono “stampati” nel Dna e i nipoti possono ereditarli dai propri nonni. Uno studio degli scienziati della Emory University di Atlanta e pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience mostra come nei topolini il ricordo di un trauma e la paura che ne consegue si imprime nel Dna e può sopravvivere per due generazioni, cioè proprio dai nonni ai nipotini.

Lo studio inoltre fornisce un’evidenza del fenomeno della cosiddetta ”eredità epigenetica transgenerazionale”, la condizione per cui un individuo nell’espressione del suo genoma è inevitabilmente influenzato dall’ambiente esterno che lo circonda. Ambiente che è in grado con stimolazioni sensoriali ed emozionali, come appunto la paura legata ad un evento traumatico, di influenzare la genetica di una persona.

Kerry Ressler e Brian Dias, autore e co-autore dello studio, hanno addestrato dei topolini a temere l’odore dell’acetofenone, una sostanza chimica che profuma di mandorle e ciliegie. Ogni volta che i topolini maschi sentivano questo odore venivano sottoposti a deboli scariche elettriche. Gli animali hanno così associato quell’odore al dolore della scarica e se sottoposti a quel profumo continuavano ad agitarsi, senza che un vero dolore fosse loro recato.

I ricercatori americani hanno notato che i figli di quella generazione di topolini nonostante non avessero motivo di temere l’odore dell’acetofenone, ne fossero ugualmente spaventati. E la sensazione di disagio in presenza dell’odore si è manifestata non solo nei figli dei topolini, ma anche nei loro nipotini.

Come l’associazione dell’odore alla paura venga “stampata” nel Dna e trasmessa ai nipotini delle cavie per i ricercatori rimane n mistero e richiederà altri studi. Nonostante la scoperta degli scienziati americani sia stata condotta su cavie da laboratorio, potrebbe avere implicazioni anche per l’uomo.

Secondo la Ressler infatti l’ormone dello stress potrebbe attivare dei recettori che stimolano l’epigenetica e in questo modo trasmettere, anche nell’uomo, i ricordi dai nonni ai nipoti. La Ressler ha comunque spiegato che lo scetticismo dei colleghi è alto e tale rimarrà “finché qualcuno non spiegherà davvero come funziona il meccanismo da un punto di vista molecolare”: “Sfortunatamente, la spiegazione è complicata e probabilmente ci vorrà ancora del tempo perché venga scoperta”.