Acqua alta a Venezia, paura a Vicenza. Disagi in Friuli, Alto Adige e Liguria. Evacuato lo scalo di Parigi per neve

Pubblicato il 24 Dicembre 2010 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA

13.57 Evacuato per neve aeroporto di Parigi Roissy Circa 2.000 persone sono state evacuate dal terminal 2E dell’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle-Roissy a causa dell’eccessivo accumulo di neve sul tetto. Lo riferiscono fonti aeroportuali. Nel 2004, poco dopo l’inaugurazione del terminal, una grossa sezione del tetto era crollata, provocando 5 vittime, a causa di problemi strutturali.

13.56 Rischio valanghe in Alto AdigeIl pericolo valanghe e’ forte di grado 4 (su una scala di 5 gradi) e riguarda la zona dell’Ortles, la cresta di confine centrale e i Dolomiti centro orientali. I punti pericolosi sono sulla maggior parte dei pendii ripidi di tutte le esposizioni, dice il bollettino meteo della provincia di Bolzano che segna un pericolo marcato di grado 3 per le restanti zone.

13.28 Parigi Roissy, voli cancellati La direzione generale dell’aviazione civile francese ha chiesto alle compagnie di annullare il 35% dei voli previsti all’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle-Roissy dalle 13 di oggi, a causa delle avverse condizioni meteo e della scarsita’ di liquido decongelante per aerei. Gli stock del prodotto usato per togliere il ghiaccio da ali e fusoliere degli aerei sono ormai ridotte al lumicino a Parigi, colpita da una terza ondata di neve e gelo nel giro di pochi giorni. Ad aggravare la situazione, ha spiegato il segretario di Stato ai Trasporti Thierry Mariani, contribuisce anche uno sciopero della principale azienda produttrice del liquido in Francia.

13.14 Voli per Parigi cancellati a Fiumicino Ripercussioni anche all’aeroporto di Fiumicino per alcuni voli diretti in aeroporti del Centro-Nord Europa alle prese ancora con problemi legati al maltempo. Per il momento, infatti, risultano cancellati due voli, rispettivamente sia per Parigi che per Bruxelles. Inoltre, soppressi dei voli per Amsterdam e Dusseldorf, mentre altri collegamenti, come quelli per a Romania (Bucarest e Timisoara) accusano dei significativi ritardi.

13.13 Treviso, Piave e Livenza in osservazione Giornata da bollino rosso per il maltempo per la Protezione Civile della Provincia di Treviso. I fronti di attivita’ sono sostanzialmente gli stessi delle giornate attorno al 1 novembre – cioe’ le frane in alcuni centri della fascia pedemontana e l’ingrossamento dei fiumi Piave e Livenza – ma con delle varianti che rendono imprevedibili le evoluzioni delle diverse situazioni. Per quanto riguarda l’instabilita’ dei versanti collinari, la scorsa notte e’ stata necessaria l’asportazione di un quantitativo di fango sufficiente a riempire trenta autocarri per lo sgombero di strade provinciali nella zona di Cison di Valmarino. La viabilita’ ora e’ ripristinata, con l’eccezione di quella che collega il capoluogo con la frazione di Rolle, ancora isolata a causa di tre voluminosi smottamenti. Un altro slittamento terroso che preoccupa e’ quello di Valdobbiadene. La frana, che si era gia’ messa in movimento con le precipitazioni dello scorso autunno, nelle ultime ore e’ scesa a valle di una trentina di centimetri, spostando il muro perimetrale del cimitero in localita’ Santo Stefano e corrugando sensibilmente una piantagione di vitigno Prosecco. I fiumi monitorati sono, come 55 giorni fa, quelli piu’ orientali. Relativamente al Piave e’ stata disposta l’evacuazione delle case golenali – una cinquantina di immobili – disseminate fra i comuni di Ponte di Piave, Salgareda, Zenson di Piave e San Biagio di Callalta. In queste ore i residenti stanno mettendo in sicurezza beni e suppellettili e quindi dovranno momentaneamente trasferirsi in luoghi piu’ sicuri. Il Livenza, a Motta, ora e’ a 4,30 metri al di sopra dello zero idrografico, ma sta crescendo alla velocita’ di circa 15 centimetri l’ora. Si calcola che la prossima notte potrebbe raggiungere il livello massimo di sei metri sopra lo zero, ancora lontano dai 7,84 metri del 1 novembre ma con alcune nuove incognite legate a contesti meteorologici non cosi’ rilevanti il mese scorso. Vale a dire un perdurante vento di scirocco, che limita la ricettivita’ dell’alto Adriatico, e temperature straordinariamente elevate rispetto alla media stagionale. ”Quello che temiamo – ha detto l’assessore provinciale alla Protezione Civile di Treviso, Mirco Lorenzon – e’ che le nevicate della scorsa settimana si possano sciogliere precocemente, visto che lo zero termico attualmente e’ intorno ai 2 mila metri. In piu’ – ha proseguito – il suolo e’ ancora intriso delle precipitazioni di novembre e quindi assorbe molto poco”. Per il momento, tuttavia, non sono previste evacuazioni di case di riposo ed ospedali, come avvenuto in novembre, e, a meno di gravi eventi imprevisti, l’allarme dovrebbe rientrare domattina.

13.10 Allarme a Padova Cresce l’allerta a Padova e in provincia per la crescita dei livelli dei fiumi. Nell’Alta padovana continuano ad aumentare di livello il fiume Brenta ed il Muson dei sassi. Quest’ultimo ha esondato in zona golenale a Selvazzano. Preoccupa anche il fiume Gorzone nella bassa padovana. I vigili del fuoco dei comandi territoriali sono all’opera nelle varie zone, pronti a presidiare eventuali criticita’. La piena massima in citta’, in un primo momento attesa per il primo pomeriggio, e’ prevista tra le 18 e le 20. ”La protezione civile gia’ da ieri sera sta proteggendo le abitazioni a rischio in zona arginale con sacchetti di sabbia, allertando anche i cittadini delle zone piu’ esposte ad esondazione per una messa in sicurezza dei beni a rischio – spiega il vice sindaco di Padova, Ivo Rossi – siamo in costante contatto con le autorita’ che insieme con il Comune stanno fronteggiando questa ennesima emergenza”. In queste ore al centro sportivo Canottieri, ”casa” dell’olimpionico di canottaggio Rossano Galtarossa si stanno ponendo al riparo, per quanto possibile, le attrezzature sportive rimovibili. ”Il dato preoccupante e’ costituito dal progressivo aumento del fiume Brenta – dice Rossi – che se continua ad ingrossarsi non permettera’ piu’ di scaricare l’acqua del Bacchiglione, le prossime dieci ore sono cruciali”.

13.07 La Spezia, “disastro ambientale” ”E’ un vero e proprio disastro ambientale”. Lo hanno detto gli assessori regionali alla protezione civile e alle infrastrutture Renata Briano e Raffaella Paita dopo una riunione del Comitato di crisi organizzato in Prefettura alla Spezia dal prefetto Giuseppe Forlani. ”Porremo la questione dell’emergenza nello spezzino al centro della Giunta regionale del 29 dicembre per ottenere aiuti a livello nazionale per garantire la messa in sicurezza ed il ripristino completo della situazione sul territorio, a supporto dei cittadini alluvionati, ma anche delle numerose attivita’ commerciali coinvolte. Ci impegneremo affinche’ il Governo riconosca i problemi gravissimi provocati dal maltempo che si sta abbattendo sulla Provincia spezzina dai primi di novembre, cosi’ come ha fatto in altre regioni italiane”. Gli assessori hanno confermato di aver sollecitato il riconoscimento dello stato di emergenza. Lunedi’ i tecnici della Protezione civile regionale saranno sui luoghi alluvionati per una prima quantificazione dei danni, sia in termini di urgenza, sia per quanto riguarda le opere di ripristino.

12.53 Acqua alta record a Venezia I 144 centimetri di marea registrati la notte scorsa a Venezia rappresentano il decimo record di picco dell’acqua alta documentati nella storia della citta’ lagunare. Lo conferma il Centro maree del Comune, sottolineando che nella circostanza e’ andato sott’acqua il 57% del centro storico. Per le 2 della prossima notte e’ prevista una massima di 130 centimetri. Il 26 dicembre il picco potrebbe attestarsi, in base alle previsioni, a 110 centimetri.