Pivetti assessore all’Immagine, divieto di morire a Roncadelle (Brescia), ritrovi gay vietati a Spresiano (Treviso), le tante stranezze dell’estate 2010

Pubblicato il 29 Agosto 2010 - 03:01 OLTRE 6 MESI FA

Irene Pivetti è Catwoman. Pensare che è stata presidente della Camera, terza carica dello Stato: dopo Pertini, ma prima di Fini

È proprio vero: quest’estate ne sono successe di tutti i colori. Dalle mozzarelle blu alla ricotta rossa, il settimanale “Oggi” ripercorre tormentoni e stranezze che hanno accompagnato gli italiani sotto l’ombrellone, in uno spiritoso “Stupidario dell’estate”.

«Vi auguriamo di avere ottimi motivi per ricordare l’estate 2010. Ma se siete a corto di spunti, ecco qualche idea: abbiamo scelto con cura per voi il peggio dei mesi più caldi» esordisce ironicamente Serena Viviani nel suo articolo.

Dagli assurdi divieti che da qualche anno impazzano in moltissimi comuni italiani, agli incarichi e alle onorificenze attribuite a improbabili candidati del mondo della politica e dello spettacolo. A cominciare da Irene Pivetti, nuovo assessore all’Immagine (?) di Reggio Calabria, passando per Emanuele Filiberto di Savoia, proposto dalla Lega Sud Ausonia come sindaco di Napoli. Una candidatura dal «valore simbolico, ma anche concreto viste le doti manageriali dell’erede di Casa Savoia» che, per fortuna, ha declinato l’invito.

Non si sa, invece, se il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, abbia accettato la cittadinanza onoraria offertagli da Castel Volturno, un paese in provincia di Caserta. Cosa abbia spinto l’amministrazione campana a scegliere proprio uno degli uomini più legati e fedeli a Bossi è un mistero, ma Oggi si chiede: «Che sia una vendetta promuovere il leghista “terrone” ad honorem?».

Certo è che il Solleone pare aver dato alla testa a molti primi cittadini italiani. A cominciare dal disperato Michele Orlando, sindaco di Roncadelle (Brescia), che «ha chiesto ai cittadini, con un’ordinanza, di non passare a miglior vita», vista l’impossibilità di ampliare il cimitero.

E che dire di Riccardo Missiato, sindaco di Spresiano (Treviso), che «ha disposto un servizio di sicurezza (fino al 22 settembre) per evitare ritrovi gay sul greto del fiume».

Spesso zone anche molto belle, come rive di fiumi o arenili isolati in mezzo a canneti, si trasformano, col bel tempo, in giganteschi bordello open air dove può succedere di tutto. Se un’incauta famiglia vuole fare una passeggiata un po’ fuori dai confini di asfalto e lampioni, rischia di offrire a qualche minorenne o residua vergine scene non proprio edificantissime.

Può essere un’idea anche per il sindaco di Roma Gianni Alemanno il quale, per quanto in pieno raptus filo omo, non può dimenticare il rigoroso perbenismo eterosessuale di gran parte dei suoi elettori e non può altrettanto ignorare che proprio ai piedi dell suo palazzo sindacale, nei ripidi giardini che oggi adornano il fianco della Rupe Tarpeia, in certe ore si svolgono movimenti che poco hanno a che vedere con la maschia e ruvida virilità romana.

Meno estremi, ma altrettanto stravaganti, i divieti in vigore ad Eraclea (Venezia), dove non è consentito costruire castelli di sabbia sulla battigia, e a Vicenza, dove sedersi sulle panchine è vietato ai minori di 70 anni.

Non arriva dal Comune, ma dalla Chiesa, il divieto per Elton John di esibirsi in piazza della Cattedrale a Trani. Monsignor Giacomo Babini ha costretto la popstar inglese a spostare il palco in piazzale Colonna, a causa dell’«ostentazione di un’anormalità animalesca» da parte del cantante, che no, non è un assassino né un pedofilo, ma semplicemente gay.