Jobs Act anche per gli statali. E perché no? Sondaggio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Dicembre 2014 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA
Jobs Act anche per gli statali. E perché no? Sondaggio

Giuliano Poletti (Foto Lapresse)

ROMA – Jobs Act anche per gli statali. E perché no? Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e Pietro Ichino (senatore di Scelta Civica e relatore al Senato proprio del ddl lavoro) dicono di sì, il ministro della Pubblica Amministrazione e quello del Lavoro, Marianna Madia e Giuliano Poletti, dicono no. E allora il premier fa una mezza marcia indietro e delega la decisione al Parlamento. La palla passa a deputati e senatori e si rinvia tutto a febbraio, quando si discuterà in Aula la riforma del pubblico impiego.

 

Renzi torna così a sfidare la minoranza del proprio partito. Stefano Fassina coglie la palla al balzo e lo attacca direttamente:

“Fino a oggi nessuno aveva parlato di licenziamenti per motivi economici nella Pubblica amministrazione: ora Renzi usa la sponda di Ncd per portare avanti la sua linea. Questa è una scappatoia demagogica. Renzi scarica sulla pelle degli statali la carenza di investimenti e la mancata riorganizzazione del pubblico impiego. Così, però, si scatena una guerra tra poveri”.

Sulla stessa linea Cesare Damiano,  che però si limita a puntare il dito contro gli alleati di governo, accusando Ncd di aver sollevato un “polverone in cerca di rivincite”.

Ichino sul proprio blog insiste:

“È semplicemente assurda l’esclusione dei nuovi assunti nella P.a. dalla nuova disciplina. Quando il governo ha deciso di non escludere dal campo di applicazione i nuovi assunti nel pubblico impiego erano presenti anche Poletti e Madia”.

Il senatore scrive che il 24 dicembre il Consiglio dei ministri “ha approvato un testo del decreto” nel quale non c’era più il comma che prevedeva l’esclusione dei licenziamenti per motivi economici per gli statali.

“Evidentemente Poletti e Madia hanno cambiato idea, ma dovranno convincerne il resto del governo e della maggioranza”.

Ribatte Renzi:

“In Consiglio dei ministri ho proposto io di togliere la norma” sui dipendenti pubblici “perché non aveva senso inserirla in un provvedimento che parla di altro. Il Jobs act non si occupa di disciplinare i rapporti del pubblico impiego, per il quale c’è una riforma in Parlamento”.

BlitzQuotidiano vi chiede: secondo voi il Jobs Act deve essere esteso anche agli statali?

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