Brescia: ‘Diamantinho’ show, una città ai suoi piedi

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 15:58 OLTRE 6 MESI FA

Non ce l’ha fatta a trattenersi il presidente del Brescia Gino Corioni e, rivisitando nella sua testa i numeri assortiti distribuiti da Alessandro Diamanti durante la partita contro il Chievo, ha sentenziato che ”sì, Diamanti mi ha ricordato davvero Baggio. E forse è’ anche più forte di lui…”.

Esagera Corioni, ma le sue parole fanno capire esattamente qual è la portata di quell’effetto Diamanti che non ha contagiato solo il numero uno del Brescia, ma anche una città intera. Una città che solo un anno e mezzo fa di certo non amava quel fantasista pratese che fece faville in una finale play off di serie B che premiò con la promozione il Livorno e lasciò tra i cadetti le rondinelle.

Ma Brescia ci ha impiegato un secondo a lasciarsi conquistare da ‘Diamantinho’: ”Prima – scherza lui – a Brescia beccavo solo insulti, ora mi prendo anche qualche applauso”. Applausi scroscianti quelli piovuti ieri sulla sua testa alla fine di un pomeriggio in cui la squadra di Iachini ha dato spettacolo a Chievo convincendo sotto tutti i punti di vista e soprattutto vincendo.

Nel segno di Diamanti e di una punizione calciata di potenza e insieme di finezza. Alla Baggio insomma. Diamanti il paragone con il Codino continua a non volerlo nemmeno prendere in considerazione e ritornando sulla prodezza con la quale ha castigato il Chievo ha detto: ”Me lo sentivo che avrei segnato”. Un sensazione esternata ieri a botta calda e ribadita questa mattina al campo d’allenamento. Prima della seduta defaticante, con i compagni che già lo adorano, ha ripercorso gli istanti prima della battuta a rete spiegando che ”ogni punizione è una storia a se’ e certe cose te le senti dentro senza che ci sia una spiegazione”.