Calcio. Ranieri: “Roma da scudetto? L’Inter può solo perderlo”

Pubblicato il 25 Dicembre 2009 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA

Lo scudetto? «Penso che potrebbe perderlo solo l’Iter». Claudio Ranieri si trasforma in ‘pompiere’ e cerca di smorzare gli entusiasmi dei romani e romanisti  che oltre a essere alimentati dalle recenti vittorie, con relativa rimonta in classifica, si stanno tingendo di speranze che già arrivano a una possibile vittoria dello scudetto. «Penso che abbiamo perso punti preziosi, e siamo lontani di troppi punti – dice a Sky Sport 24 il tecnico della Roma – Adesso stiamo risalendo la china, non so quanto potremmo andare spediti. Lo scudetto? Sarebbe troppo bello».

Nel giorno di Natale a Ranieri gli viene fatto notare che, se riuscisse nell’impresa,  per lui sarebbe garantita una statua a Testaccio. «Sarebbe bello – commenta il tecnico romano e romanista -. Più tutti montano su, più il botto sarà grande. Per me è tutto raddoppiato, quando si vince c’è doppia soddisfazione, quando si perde idem».

E a proposito di emozioni, Ranieri rivela quale sia stata per lui quella più grande. «Il momento più emozionante alla Roma? È stato il derby – ammette -, per il solo fatto che sono andato a fine partita in Curva sud. Io che di solito sono uno schivo, che appena finisce la partita scappo, perchè è il mio modo di essere, anche perchè gli attori sono i giocatori. L’allenatore c’entra poco e nulla. Mi sono detto, ma sto qui, faccio il tifoso un attimo, volevo festeggiare sotto la Curva Sud, è stato più forte di me».

Ma di Roma da scudetto, nel giro di due anni, ha parlato anche Giampaolo Montali. «Io penso che sia giusto che un dirigente parli così – commenta Ranieri -. Ma certo, tra il dire e fare c’è di mezzo il mare. A me piacciono le persone positive, proprio perchè prima ci deve essere il sogno, e poi bisogna pedalare per mettere in pratica il sogno. Questo senza deludere i nostri tifosi, che sono davvero speciali».

Qual è il segreto che ha permesso a Ranieri di trasformare così questa Roma? «Perchè già c’erano degli ottimi giocatori, un’ottima squadra, una bellissima società e dei ragazzi che hanno sposato questo progetto – è la risposta del tecnico -. Anni fa ha lottato fino all’ultima mezzora per il campionato, poi non è riuscita a ripetersi. Evidentemente si era rotto qualche meccanismo, qualche feeling con l’allenatore. Ci può stare, dopo quattro anni la ripetitività inconsciamente può venire a noia, soprattutto nel campionato italiano». Questa marcia alla guida della squadra giallorossa è anche una rivincita nei confronti della Juventus che nella scorsa stagione ha esonerato Ranieri a due giornate dalla fine del campionato? «Ma a che serve prendersi una rivincita? Dovevamo fare molto di più invece non è stato possibile. Peccato».