Europa League: Milan ko con Betis, Gattuso rischia esonero. Lazio batte Marsiglia e ipoteca qualificazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2018 - 23:06 OLTRE 6 MESI FA
Europa League: Milan ko con Betis, Gattuso rischia esonero. Lazio batte Marsiglia e ipoteca qualificazione

Europa League: Milan ko con Betis, Gattuso rischia esonero. Lazio batte Marsiglia e ipoteca qualificazione (Ansa)

MILANO – Gioie e dolori per le squadre italiane impegnate in Europa League. Il Milan è in crisi. La squadra allenata da Gattuso non si è ripresa dopo il ko nel derby e ha perso in casa anche contro il Betis Siviglia. Adesso il tecnico è a forte rischio esonero, al suo posto potrebbe subentrare Donadoni. 

Una ottima Lazio ha dominato sul campo del Marsiglia e ha ipotecato la qualificazione al turno successivo di Europa League. Rudi Garcia è stato steso dai gol di Wallace, Caicedo e Marusic ed è a forte rischio licenziamento perché l’eliminazione dall’Europa League è ad un passo. 

Flop Milan, anche il Betis fa festa a San Siro

Dopo il derby che ha incrinato le certezze, il Milan non ha reagito in Europa League, sconfitto 1-2 dal Betis a San Siro. Il bel gioco e la lucidità degli spagnoli fanno sfigurare la squadra di Gattuso, che ha rischiato di subire più di due gol (al 30′ Sanabria e al 10′ della ripresa Lo Celso) e può essere confortato solo dalla reazione del finale, frutto della scossa del solito Cutrone.

Entrato nella ripresa, il giovane attaccante ha brillato ben più del nervoso Higuain, e a 7′ dalla fine ha riaperto una partita che il Milan avrebbe potuto pareggiare se l’arbitro non avesse sorvolato sul contatto in area fra Bartra e Castillejo (espulso nel recupero per un fallaccio), con il difensore che colpisce più caviglia che pallone. Finisce con il Betis che balza al primo posto del Gruppo F e la festa dei 7mila tifosi in trasferta da Siviglia.

Il ko non compromette la qualificazione del Milan ai sedicesimi (è 2/o, a +2 sull’Olympiacos che ha battuto il Dudelange) ma mette in evidenza i limiti tecnici, tattici e mentali dei rossoneri, e non giova alla posizione di Gattuso. Prima del match Leonardo ha assicurato di non aver pensato ad altri allenatori e Roberto Donadoni ha smentito di aver avuto contatti coi dirigenti milanisti. Poi però in campo si è visto un Milan incapace di reagire, con poche idee, e nervoso, stato d’animo manifestato soprattutto da Higuain.

In una settimana il Milan giocherà altre due volte a San Siro, con Sampdoria e Genoa, ed è vietato sbagliare. Dopo la trasferta di Udine, sarà cruciale la sfida di Siviglia l’8 novembre, che precede il big match con la Juventus e la sosta. Gattuso deve in fretta prendere le contromisure (a fine primo tempo ha tentato la difesa a tre) prima che si apra la crisi. E deve gestire Higuain che, poco assistito nel primo tempo da Castillejo e Borini, presto si innervosisce (come con l’Inter).

E quando a fine primo tempo ha l’occasione giusta la spreca con un dribbling inutile. Lucido e paziente, il Betis doma il ritmo. Il Milan rincorre il pallone e al 30′ viene colpito da Sanabria, complice un’uscita a vuoto di Reina. Dopo Donnarumma nel derby, sbaglia lo spagnolo e il gol fa traballare il Milan, che rischia il colpo del ko, graziato prima da un fuorigioco quanto meno dubbio, poi da un errore di Sanabria, quindi da un controllo sospetto di Reina in uscita sulla trequarti.

Nella ripresa Gattuso inserisce Suso e Cutrone, con Castillejo in mediana, e mentre i rossoneri cercano le posizioni giuste in campo, al 10′ Lo Celso prende la mira dalla trequarti e fulmina Reina. Serve un altro quarto d’ora al Milan per svegliarsi, con Castillejo che prima capisce il palo da 25 metri, poi al 38′ serve l’assist a Cutrone e infine viene steso da Bartra in area, ma per l’olandese Nijhuis non è rigore.

La Lazio domina a Marsiglia e ipoteca la qualificazione

Autorevole, lucida, solida. E’ la Lazio che vincendo 3-1 a Marsiglia (a segno Wallace nel primo tempo, nella ripresa Caicedo, Payet su punizione per riaccendere le speranze francesi e Marusic per spegnerle definitivamente) ha fatto un bel passo verso i 16/mi di Europa League, spingendo quasi fuori dal torneo i francesi, finalisti della scorsa stagione, fermi ad un punto dopo tre turni.

La Lazio è invece salita a 6, dietro l’Eintracht Francoforte a punteggio pieno grazie al 2-0 sull’Apollon. L’11 biancoceleste ha dominato l’incontro oltre il risultato. Concedendo solo un paio di distrazioni difensive, che il Marsiglia non ha sfruttato. Il gol di Wallace al 10′ (gran colpo di testa ad anticipare Mandanda sul primo angolo della partita, battuto da Leiva) ha messo le ali alla Lazio, che per una decina di minuti ha avuto il Marsiglia in pugno.

Formazione di Garcia in bambola e Caceres al 18′ e Immobile al 21′ hanno mancato l’occasione per sferrare il ko. Ma prima il difensore uruguaiano ha deviato di un soffio a lato il suggerimento in profondità di Ciro. Quindi lo stesso attaccante ha colpito l’esterno del palo dopo uno scambio con Caicedo. L’ecuadoriano un minuto prima aveva protestato per un contatto in area con Kamara, assai sospetto.

Uscito senza ulteriori danni dalle sbandate difensive, il Marsiglia ha rialzato la testa, trovando la porta di Strakosha con Luiz Gustavo – rasoterra parato facilmente – mentre un destro di Mitroglou è uscito largo.

Quando i francesi hanno iniziato a guadagnare un po’ di campo, ci ha pensato Immobile (31′) a spaventarli con un gran destro, che Mandanda ha alzato sopra la traversa. Al 44′ ancora la Lazio al tiro con Parolo, ribattuto da Rami, e primo tempo chiuso con il solo rammarico di aver segnato una sola rete. La ripresa si è aperta con l’infortunio di Leiva, sostituito da Marusic.

Ma la Lazio non ha sbandato ed al 14′, con un contropiede letale, Immobile ha messo Caicedo solo davanti a Mandanda, battuto per la seconda volta. Il Marsiglia 3 minuti prima aveva sparato altissima la prima vera occasione con Sanson. Payet ha illuso per poco i tifosi del Velodrome, al 41′, con una bella punizione.

Ma la bella Lazio di questa sera – forse addirittura caricata dai sassi lanciati contro il pullman all’arrivo allo stadio – non poteva tremare per così poco ed al 90′ Marusic (tiro a giro imprendibile), ha rimesso la giusta distanza tra le due squadre.