Ibrahimovic: “Milan casa mia. Se hanno bisogno di aiuto, io ci sono”

Pubblicato il 10 Ottobre 2012 - 18:46| Aggiornato il 11 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA
Zlatan Ibrahimovic (LaPresse)

PARIGI – Zlatan Ibrahimovic, il mercenario del gol, il campione che ha giocato e vinto con tante grandi squadre senza mai guardarsi indietro, soffre di nostalgia. Questo sentimento, che nessuno avrebbe creduto potesse albergare nel grande petto del fuoriclasse svedese, un irrequieto sempre pronto ad cercare nuovi traguardi, è invece emerso chiaro nelle parole che ha pronunciato dal ritiro della nazionale.

Ibra si è detto dispiaciuto per la difficile situazione del Milan e soprattutto pronto a dare un aiuto: “Mi auguro che la squadra faccia bene, che tutto gli vada sempre per il meglio. Se hanno bisogno di aiuto ci sono”, ha affermato in un’intervista al giornale svedese Aftonbladet. In verità, che la partenza dalla Milano rossonera non gli fosse andata del tutto a genio, nonostante il contratto principesco e il fascino della nuova sfida con il Psg, lo aveva già fatto capire, anche con i silenzi. Dal giorno della sua partenza per Parigi, ad esempio, Ibra non si è più fatto vivo con Adriano Galliani, con il quale aveva un ottimo rapporto ma da cui si è sentito forse tradito quando ormai era sicuro di restare in rossonero. Milano, Milanello. Luoghi ancora evidentemente amati.

Prima i tre anni con l’Inter, poi altri due con il Milan lo hanno legato al capoluogo lombardo, ma le stagioni in rossonero hanno forse inciso di più, tanto fa fargli dire: “Stavo molto bene lì, mi sentivo a casa. E’ un club fantastico”. Ma non basta, il campione che guarda sempre avanti, per questa società sarebbe disposto a cambiare: “E’ uno dei club dove ritengo potrei tornare se dovessi scegliere. Di solito non si va di nuovo dove si era già stati, ma per il Milan posso immaginarlo“.

Ancelotti e Leonardo non si devono preoccupare. Il Psg ha le ambizioni, le disponibilità e l’organizzazione per garantire a Ibra un futuro brillante e soprattutto per tentare la conquista della agognata Champions League, mentre la nuova gestione economica della casa rossonera non consente certo operazioni “nostalgia“. Da via Turati, in mancanza di commenti ufficiali, filtra comunque soddisfazione per questa “dichiarazione d’amore” che ha fatto l’effetto opposto rispetto alle parole di fiele di Antonio Cassano, anche per la conferma che chi va via dal Milan difficilmente si lamenta. Intanto Galliani, a sentire quel “se hanno bisogno di aiuto, io ci sono“, potrà perdonare il suo ex gioiello se non si è fatto più sentire.