Lippi: “Amauri sorvegliato speciale senza certezze. Totti? Sono cose nostre”

Pubblicato il 13 Aprile 2010 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA

Amauri sarà il sorvegliato speciale di Marcello Lippi, che però frena: «Da oggi comincio a seguirlo per la nazionale, ma non c’é nessuna certezza che verrà convocato». Il campionato di calcio non lascia spazio alla nazionale, il sorpasso della Roma, ha incendiato le ultime cinque giornate, ma l’odere dei mondiali, se si fa attenzione si comincia già a sentire.

Il ct della nazionale, infatti, sta serrando i ranghi e ammette, a margine di un seminario sugli sport di squadra organizzato dal Coni, «voglio sfruttare con la massima attenzione questo ultimo periodo. Non vedo l’ora di avere a disposizione i miei giocatori, non vedo l’ora di andare in Sudafrica e rientrare in quella centrifuga di emozioni che regala un Mondiale». Per questo tornano in ballo le questioni Amauri e Totti. Sull’attaccante della Juventus Lippi confessa che l’italianizzazione «è stata un’idea felice di Donadoni» che condivide in pieno. Sui suoi continui tentennamenti tra Italia e Brasile l’allenatore aggiunge di aver trovato «ingiuste le critiche di chi accusava Amauri di esitare troppo tra Italia e Brasile: lui ha detto dall’inizio che voleva essere italiano e questo anche gli altri giocatori lo sanno».

Altra incognita della rosa azzurra a Sud Africa 2010 Francesco Totti. Ma su questa vicenda Lippi sferra un secco: «Parlo spesso con lui, ma queste sono questioni nostre». Di calciopoli  invece non vuole parlare «è un argomento che non mi interessa» e sorridendo aggiunge: «Non ne parlo ma tutti sappiamo come alla fine sono andate le cose quattro anni fa…». Il riferimento è alla vittoria in Germania nel 2006 proprio dopo lo scandalo di Calciopoli. «Ma quella vicenda non ha influito sul nostro mondiale – prosegue serio – E’ stato merito dei ragazzi e della loro voglia».

Come osservatore d’eccellenza del campionato italiano nell’ottica delle convocazioni, non poteva mancare la domanda su chi vincerà lo scudetto. Ma Lippi non si lascia andare a facili o scontati pronostici, a lui interessano i giocatori e che arrivino sani e salvi a giugno. «Per me non cambia niente se in testa ci sarà la Roma o l’Inter. Cambierà per i tifosi». «Avere un punto di vantaggio in classifica è una cosa importante – ammette il ct degli azzurri – Prima lo aveva l’Inter, ora lo ha la Roma. Cambia la prospettiva visto che prima si dipende dagli altri, dopo invece si ha il destino nelle proprie mani». I giallorossi sono quindi artefici del proprio destino, secondo Lippi, ma la prossima giornata, secondo lui, non sarà quella decisiva: «Dopo ci saranno altri 12 punti a disposizione».