Napoli, Maurizio Sarri: “Higuain? Mi aspettavo almeno una telefonata…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Luglio 2016 - 14:44 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, Maurizio Sarri: "Higuain? Mi aspettavo almeno una telefonata..."

Maurizio Sarri

NAPOLI – Maurizio Sarri parla, in esclusiva al Corriere dello Sport, alla vigilia del suo secondo anno al Napoli, della prima volta in Champions League e di Higuain, appena approdato alla Juventus.

Ecco uno stralcio dell’intervista a cura di Antonio Giordano.

Senza perdersi in giri di parole, è un’estate diversa rispetto a quella del 2015…

“Ma questa è persino più difficile di quella precedente. E’ stato un ritiro frastagliato, perché gli Europei hanno ritardato gli arrivi di parecchi giocatori, e dunque abbiamo lavorato a scaglioni e con molti ragazzi. E’ il prezzo che bisogna pagare a questo calcio, che prevede preliminari vari e notturne di ogni genere persino nella fase d’avvio, quando in genere è ancora tempo di mare. Devo abituarmi a queste condizioni, ma non è semplice per me”.

È l’argomento del momento e rischia di esserlo per un bel po’: nel luglio del 2015 accoglieva Higuain; stavolta, un addio senza neanche salutarsi.

“Mi risulta difficile soffermarmi su di lui che ho appena visto con indosso la maglia della Juventus. Ne parlo, ma non volentieri. La scelta è stata sua, perché l’offerta che gli è stata fatta da noi era in linea con ciò che poi gli è stato concesso altrove. E’ chiaro che perdiamo un giocatore determinante, il più forte centravanti al mondo, ma dal punto di vista personale resta l’amarezza: perché mi aspettavo che facesse almeno una telefonata, magari cinque minuti prima che cominciasse le visite mediche. Sono abbastanza vecchio, però, per non meravigliarmi”.

E all’interno del Napoli cosa ha lasciato lo strappo di Higuain?

“Anche i ragazzi si aspettavano un saluto. Non mi risulta ci sia stato. E però tra calciatori queste scelte vengono assorbite più facilmente. Certo, un pizzico di sconcerto lo registri, ma poi c’è il campo che aiuta a dimenticare”.

Il destino del campionato che verrà è già segnato, dunque?

“Sulla carta, sì. Però ci saranno trentotto partite e posso assicurarvi che loro ne avranno una difficilissima, quasi proibitiva, il 2 aprile allo stadio San Paolo”. (Leggi l’intervista completa sul Corriere dello Sport).