Blitz quotidiano > tv > “L’Eredità”, la teoria del complotto: il programma aiuta i più scarsi?
“L’Eredità”, la teoria del complotto: il programma aiuta i più scarsi?
di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Gennaio 2019 - 10:25 OLTRE 6 MESI FA
“L’Eredità”, la teoria del complotto: il programma aiuta i più scarsi?
ROMA – Da tempo i “complottisti” sono sbarcati anche a… “L’Eredità”. Durante il periodo natalizio, infatti, in molti avevano accusato la produzione del quiz di “Rai Uno” di aver aiutato i concorrenti, o almeno alcuni di essi. Concorrenti aiutati, dicono i “complottisti”, per aumentare lo share.
Per esempio, secondo i fan del programma, sarebbe stato aiutato, direttamente o indirettamente, uno dei concorrenti: il genovese Stefano.
In che modo? Su Twitter c’è chi ha ben sintetizzato la questione: “Al genovese hanno chiesto un detto genovese e poi un aneddoto su Agassi del quale ha letto il libro. Complottisti unitevi!”.
Ora i “complottisti” accusano il programma di aiutare… i più scarsi. Perché? Perché, secondo i fan, in questo modo alla “ghigliottina”, la fase finale del gioco, è più difficile vincere il montepremi.
In una delle ultime puntate, per esempio, ha vinto Nicoletta. Concorrente che alla “ghigliottina” non ha indovinato la parola comune “torta”. Una “ghigliottina” semplice secondo i fan. Ma i “complottisti” non si fermano qui. L’ultima tesi? Eccola: al prescelto durante il quiz verrebbero mostrate “tutte le prime 3 o 4 lettere, e all’altro… le finali a caso”.
Per qualche giorno sui giornali e nei tg sentiremo le solite frasi: mai più stragi sul lavoro, bisogna fare di più, non è accettabile, il lavoro è un diritto, l’Italia è un Paese fondato sul lavoro, faremo, vedremo. Qualcuno andrà anche a Casteldaccia, si farà qualche foto, qualche selfie, dirà qualcosa in modo corrucciato e […]