Marco D’Amore (Ciro, Gomorra): “Donne? Ricevo sms strani…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2016 - 15:21 OLTRE 6 MESI FA
Marco D'Amore (Ciro, Gomorra): "Donne? Ricevo sms strani..."

Marco D’Amore

ROMA – Marco D’Amore, il Ciro di Marzio di Gomorra, come svelato da Fanpage.it, farà parte anche della terza stagione della serie tv. Il sito infatti dichiara di aver avvistato durante le prime settimane di maggio a Napoli, proprio l’attore che interpreta Ciro proprio sul set di Gomorra. Anche se le indiscrezioni non sono state ufficializzate dalla produzione di Gomorra, il personaggio di Ciro non morirà nella seconda stagione, che sta andando in onda ogni martedì sera alle 21:00 sul canale Sky Atlantic.

Ecco uno stralcio dell’intervista a Libero, a cura di Fabrizio Biasin.

 

Mi dica Ciro, si offende se la definiamo il personaggio tv più cattivo dell’ultimo decennio in Italia?

“Beh, non posso darle torto. Del resto ho recentemente ammazzato la madre di mia figlia…”.

 

Sì, d’accordo, ma è possibile che in Gomorra non si vedano mai o quasi poliziotti, vigili urbani, carabinieri? Manco nel far west…

“Le forze dell’ordine sono “escluse” perché si vuole dare l’idea che tutto sia visto con gli occhi dei protagonisti. Per loro istituzioni e leggi non esistono. Nessuna serie prima di questa aveva avuto un valore antropologico così alto”.

 

Lavoro “duro”, soldi “non troppi”, non mi dica che con la popolarità non si tromba perché le mando Pietro Savastano a casa…

“Ma io sono fidanzato da una vita!”.

Ma avrà avuto un’impennata di consensi! Su, non sia timido.

“Ci sono tante donne innamorate di Ciro, il problema è che sono confuse”.

In che senso?

“Da quando ho strangolato Debora, mia moglie nella serie, ricevo lettere e messaggi di ragazze che mi scrivono “Ora che sei single ho una speranza, vero?”. Sa cosa rispondo?”.

“Vieni qui che ti mostro la rivoltella”. Se risponde così diventa il mio nuovo eroe.

“No. Rispondo “Visto come è finita con Debora non so se fai un affare…”. E comunque le donne sono la salvezza di chi fa il nostro lavoro: vanno a teatro, al cinema, trascinano i fidanzati. Gli uomini pensano solo al pallone”.