Polemica a distanza tra Repubblica e Tg1 sul ribelle libico che ringrazia Berlusconi

Pubblicato il 24 Agosto 2011 - 19:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nell’edizione delle 13,30 del Tg1, durante un servizio sui festeggiamenti dei ribelli libici, tra le varie voci un ragazzo ringrazia Obama, l’America, Sarkozy e Berlusconi.

Nella traduzione a cui Repubblica.tv attacca anche il video originale dimenticandosi però il pezzetto finale, il ribelle libico sembra non ringraziare il presidente del consiglio italiano. Per Repubblica quindi, si sarebbe trattata di una manipolazione orchestrata dal Tg1 con il solo scopo di aggiungere un ringraziamento nei confronti di Berlusconi.

Il Tg1 però, poco dopo la pubblicazione della notizia, si difende pubblicando sul proprio sito il video integrale in cui appare il ribelle che ringrazia anche Berlusconi. Il sito del Tg diretto da Minzolini scrive: “Nell’edizione delle 13,30 del Tg1 in un servizio sui festeggiamenti a Tripoli, uno degli abitanti in giubilo sventolava una bandiera americana e di fronte all’operatore tv ringraziava in inglese il presidente Obama, Sarkozy e Berlusconi. Cosa quest’ultima che deve aver non poco infastidito qualcuno che si è preso la briga di sostenere che il premier italiano era stato aggiunto da fantasiosi giornalisti. Ci dispiace segnalare un’ennesima imprecisione nei nostri critici. Come potete sentire dal video non “doppiato” l’ignoto ribelle libico nomina tutti e tre i leader dei paesi che hanno sostenuto l’intervento della Nato. Non solo, i tre nomi sono riportati anche nello ‘script’ che accompagna l’agenzia trasmessa nel circuito EUROVISION alle 21,43 e dal titolo Tripoli Flag…. A meno che gli attenti osservatori del nostro lavoro, non vogliano sostenere che lo sconosciuto cittadino di Tripoli sia un pericoloso “adulatore”…

Per confermare ancora che non si è trattato di manipolazione, il sito del Tg 1 pubblica anche il video dal quale si capisce chiaramente che il ribelle libico ringrazia Berlusconi.

Qui di seguito, ecco la video-notizia pubblicata dal sito di Repubblica: