Spalletti: «C’è da credere che se Irti diventasse il proprietario della Roma sostituirebbe nel logo la lupa con l’aquila»

Di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 4 Luglio 2009 - 13:28| Aggiornato il 17 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Luciano Spalletti, nella prima conferenza stampa della stagione, ha trattato tutti gli argomenti del giorno senza mezzi termini.

Sulla sua permanenza in giallorosso:«Mentre tutti mi davano alla Juve io ho dato continuità al mio lavoro con la Roma e questo dovrebbe essere il segnale che mette a tacere qualsiasi illusione.

Non sono mai stato cercato da nessuno – ribadisce – In una delle nostre riunioni a Villa Pacelli avevo detto alla società che se avessero voluto avremmo potuto fare discorsi di altra natura rispetto a quello della continuità, ma se fosse andata così probabilmente sarei rimasto fermo».

Serve un attaccante:«Per essere più completi un paio di cose dobbiamo farle, un attaccante serve di sicuro, va trovata una prima punta che sia brava di testa, che sa attaccare gli spazi, che completi le caratteristiche di Totti».

Su Vinicio Fioranelli e Nicola Irti:«Fioranelli non lo conosco e prima di esprimere dei giudizi bisogna avere dei contatti e io non li ho avuti. Ho però letto le dichiarazioni dell’avvocato Irti e se il buongiorno si vede dal mattino…

C’è da credere che se diventasse lui il proprietario della Roma sostituirebbe nel logo la lupa con l’aquila. Se voleva una risposta dai tifosi, mi sembra che l’abbia avuta.

Non commento oltre, ma quando ci sono queste definizioni qui ci si chiede quale sia il rapporto con i tifosi e lo spettacolo. Quando i tifosi vanno allo stadio vogliono vedere lo spettacolo e Totti lo fa».

Domani la Roma sarà il primo team di serie A a scendere in campo: sfiderà i dilettanti locali.