Cattolici e ortodossi mai così vicini all’unità

Pubblicato il 14 Settembre 2009 - 17:19 OLTRE 6 MESI FA

TO091208EST_0007Cattolici e ortodossi di nuovo insieme? Secondo l’arcivescovo di Mosca «non siamo mai stati così vicini all’unità». Monsignor Paolo Pezzi, italiano di Ravenna, è dal 2007 arcivescovo di Mosca, la “capitale” della religione ortodossa.

Secondo lui «non ci sono più ostacoli reali sul cammino verso la piena comunione», verso una riunificazione che, se avvenisse, avrebbe dello straordinario: lo Scisma d’Oriente è stato infatti proclamato nel 1054, dividendo il mondo della cristianità.

Nel tempo, le posizioni tra le due Chiese si sono riavvicinate, soprattutto sui temi d’attualità. «Nulla ci divide su bioetica, famiglia, tutela della vita, limiti della procreazione assistita».

Ma anche sulle questioni dottrinali le differenze sembrano essersi limate: oggi l’unico problema rimane «la questione del primato del Papa». Ma anche di questo argomento, assicura monsignor Pezzi, «se ne occuperà il prossimo incontro della commissione cattolici-ortodossi». E non sembra così improbabile «un’intesa».

Figlio di un sindacalista e un’insegnante, il giovane sacerdote Paolo Pezzi arrivò in Russia nel ’93. La prima missione è a Novosibirsk, in Siberia. Lì incontra fedeli, talmente credenti che pur non avendo chiese e punti di aggregazione, «scrivevano su quaderni le preghiere da insegnare ai discendenti».

Per il lavoro svolto, monsignor Pezzi è entrato nelle grazie di Benedetto XVI, tanto che Ratzinger l’ha nominato rettore del seminario cattolico di San Pietroburgo, prima, e dal 2007 arcivescovo di Mosca.