Hezbollah ammette la sconfitta nelle elezioni in Libano e lancia un appello alla collaborazione con la coalizione libanese filo-occidentale e antisiriana “14 marzo”. Dopo che per tutta la notte i sostenitori di Saad Hariri – figlio dell’ex premier assassinato Rafiq – hanno festeggiato la vittoria, il gruppo sciita ha riconosciuto che «l’opposizione continua a essere opposizione».
«La specificità del Libano è nella sua diversità» ha detto il deputato del movimento sciita Hassan Fadlallah, chiamando alla collaborazione tra le 19 comunità religiose.
Secondo la tv Al Manar, Hezbollah avrà 58 seggi contro i 70 del partito di Hariri. La pagina web di An Nahar attribuisce al patriarca cristiano maronita Nasrala Sfeir il ruolo di “padrino” della vittoria di “14 Marzo”.
Sabato scorso il leader religioso della comunità cristiana più importante del Libano ha messo in guardia dalla minaccia all’identità del Paese rapprsentata proprio da Hezbollah.
La sconfitta è stata riconosciuta anche dall’ex presidente Michel Aoun, cristiano-maronita, ma esponente dell’alleanza filo Damasco guidata dagli sciiti di Hezbollah. «Abbiamo perso – ha detto Aoun – e accettiamo il risultato come la volontà del popolo libanese». Si tratta di un duro colpo alla Siria e all’Iran, sostenitori della coalizione guidata da Hezbollah.