Primarie Pd/ Beppe Grillo si candida. Ma sul blog scrive: “Il partito democratico? Rifiuto tossico, ci vorrebbe una purga”

Pubblicato il 13 Luglio 2009 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA

A rileggere il suo blog – quello che da anni, da quando si sente un “epurato” pubblico, è diventato il suo strumento di comunicazione privilegiato – è difficile credere che Beppe Grillo si sia candidato alle primarie del Pd. O del «Pdmenoelle», come lo chiama lui, quasi fosse un gemello deficiente, nel senso letterale del termine, del partito di Berlusconi. Perché sulla principale forza politica della sinistra il neo aspirante segretario ha scritto commenti e post che tutto sono tranne che boutade da comico, ma anzi hanno il sapore e i toni di attacchi mirati, personali e politici, al partito e a tutto il suo «apparato».

E così accanto ad “Alzheimer Prodi”, spuntano “Topo Gigio Veltroni”, “Volpe del deserto D’Alema” e “Boccon del Frate Franceschini”. Leader o «salme», vecchie e nuove, di un partito «senza più idee», che «copia a piene mani progetti e iniziative» ed ha un «programma che si chiama sopravvivenza». E allora, sostiene Grillo, per liberarsi da questi «rifiuti tossici della sinistra ci vorrebbe la Grande Purga di Stalin». Anche perché, scriveva appena cinque mesi fa il comico genovese, «essere candidati del Pdmenoelle equivale al bacio della morte».

Un suicidio politico che, evidentemente, ha tentato anche il blogger, tanto da convincerlo a sfidare Bersani, Marino e Franceschini nella corsa alla segreteria. «Una cosa serissima», ha detto. Da tempo, infatti, la comicità non fa più parte del linguaggio grillino, tantomeno quando si parla di Pd, cui Grillo ha riservato, anche solo fermandosi agli ultimi sei mesi, un trattamento speciale. Eccone un assaggio.

  • Debora Serracchiani e il cancro della sinistra, 11 luglio 2009. «Se la Serracchiani, giovane figlia di partito ignoto, definisce “simpatico” Franceschini (l’unica in Italia…), la sua denuncia contro il Cancro della sinistra, la Trimurti D’Alema-Violante-Fassino (Veltroni è ormai salito in cielo) passa in secondo piano».
  • L’editoria «di stato», 10 luglio 2009. Come il PDL, «il PDmenoelle usa i soldi per mettere sotto controllo la stampa».
  • Il Lingotto, 16 giugno 2009. «Topo Gigio Veltroni vuol ritornare allo spirito del Lingotto. È come se Napoleone volesse ritornare a Waterloo».
  • La questione morale, 16 giugno 2009. «La Serracchiani parla del PDmenoelle come di un partito bianco che più bianco non si può. Senza neppure un condannato. E che considera le istituzioni più importanti dei cittadini. Ma i cittadini sono le istituzioni e chi li rappresenta li offende ogni giorno. Come Enzo Carra, parlamentare del PDmenoelle, condannato in via definitiva per false dichiarazioni al pubblico ministero. Se lo appunti, cara Serracchiani».
  • Le salme, 9 giugno 2009. «Gli roviniamo tutti i giochini: PDL, PDmenoelle, queste salme che si mettono d’accordo con inceneritori, rigassificatori, cementificare l’urbanizzazione delle città. È finita per loro».
  • De Magistris & Co., 21 maggio 2009. «Il PDmenoelle (in stretta collaborazione con il PDL) ha orientato il giudizio del CSM nei confronti di De Magistris, della Forleo, di Apicella. E’ la fotocopia del PDL. Il gemello scemo».
  • Matteo Renzi, ovvero «l’ebetino di Firenze», 19 maggio 2009. «A Firenze la scelta sarebbe tra il portiere che mandò a casa la Nazionale nei mondiali di Messico ’86 e l’ebetino Renzi, paladino degli inceneritori? Non scherziamo! Fiorentini, avete una grande opportunità. Liberarvi dal PDL, ma anche dal PDmenoelle».
  • Il necrologio per D’Alema, 29 aprile 2009. «Continua la serie dei necrologi in anticipo con la la Volpe del Deserto Massimo D’Alema. D’Alema è mancato alla politica italiana con largo anticipo. Nel suo stile. Lo piangono la moglie Linda, devota archivista di Licio Gelli, i parenti stretti e Silvio Berlusconi che perde il suo alleato più fedele. La sua idea della politica, ispirata dalle letture di Bruto e Cassio (Massimo era un appassionato di Storia), di Giuda e di tutte le opere di Giulio Andreotti, era semplice e efficace. Io sono io e voi non siete un cazzo».
  • Il disastro universale, 18 marzo 2009. «Un aiutino (alla caduta del governo Prodi, ndr) l’ha dato anche il Disastro Universale, detto Topo Gigio (Uèltron dove sei? Cosa fai? Cosa mi dici mai?)».
  • Il nulla che avanza, 21 febbraio 2009. «I partiti politici sono morti. Veltrusconi è nato morto. Le giovani generazioni e i cittadini onesti non possono affidare il loro futuro alla faccia di Franceschini o al ghigno di D’Alema. Al nulla di Fassino e di Rutelli. Alla politica da bassa cucina di Arcore di Violante e della Finocchiaro. Guardate quelle facce. Non rappresentano più nulla. Il loro programma si chiama sopravvivenza».
  • La Grande Purga, 17 febbraio 2009. «O il PDmenoelle si purga da solo, o va purgato dagli italiani. Ci vuole una Grande Purga per liberarsi dai rifiuti tossici della sinistra. Bisogna ispirarsi a Stalin e ai processi degli anni ’30. Essere candidati dal PDmenoelle equivale a un suicidio politico, a un bacio della morte. Il PDmenoelle è il miglior amico del nemico. Berlusconi è figlio di Craxi, ma, dopo la morte del padre, è stato adottato dalla coppia D’Alema-Violante».